Data ultimo aggiornamento: 12 novembre 2023

Ciao, sono Francesco Margherita, un consulente SEO. Ho sviluppato questa lunga guida sulla SEO per provare a spiegare con parole semplici cosa significa fare SEO e soprattutto in che modo la SEO può essere utile al tuo business. La guida è suddivisa in paragrafi lungo i quali ho cercato di tracciare un percorso storico e soprattutto di porre l’accento su cose che non penseresti essere pertinenti con la SEO e che invece lo sono. Spero che questa guida ti sia utile per inquadrare bene la materia e capire se – e in che modo – la SEO possa rappresentare una strada percorribile e sostenibile per il tuo business.

Perché questa guida è affidabile

La guida SEO che stai per leggere è stata realizzata da Francesco Margherita, già:

In ogni paragrafo troverai link interni verso gli articoli pertinenti di approfondimento sul mio blog e se non dovessero bastare, troverai anche riferimenti diretti a fonti e approfondimenti di Google per singolo argomento.

Francesco Margherita ha curato e/o cura aspetti della SEO per aziende come:

  • Aruba Business (pianificazione editoriale per il blog)
  • Bakeca srl (analisi SEO in itinere per il portale di annunci generalista)
  • Tessiland.com (Analisi SEO in itinere per lo shop online leader di settore nella vendita di filati
  • Irpot.com (Analisi in itinere per lo shop online leader nel settore articoli per feste
  • Armont & Blaine (Analisi SEO periodiche sulla piattaforma e-commerce)
  • Pacopetshop.it (Audit SEO per lo shop online di articoli per animali)

Puoi leggere alcune recensioni su di me a questo link.

Che significa SEO

La Search Engine Optimization (SEO) è una disciplina in costante evoluzione, tra conoscenze informatiche, sistemistiche e sociali, fondamentale per migliorare la visibilità di un sito web nei motori di ricerca come Google.

Il suo significato si è trasformato nel corso degli anni, partendo da un approccio basato principalmente su parole chiave e metadati nei primi anni 2000. Inizialmente, Google assegnava rilevanza principalmente in base alla frequenza delle parole chiave nei contenuti, ma col passare del tempo, ha affinato i suoi algoritmi, introducendo fattori più complessi. Negli anni recenti, l’accento si è spostato verso l’esperienza dell’utente, la qualità dei contenuti, la struttura del sito, la percezione di autorevolezza della fonte e la presenza sui social media. Google ha introdotto meccanismi sofisticati per penalizzare pratiche di ottimizzazione sleali, come il keyword stuffing e i link di bassa qualità. La comprensione semantica e l’intelligenza artificiale hanno permesso al motore di ricerca di valutare il contesto dei contenuti, migliorando la precisione nella presentazione dei risultati. La SEO moderna richiede una visione olistica che integri aspetti tecnici, creativi, sociali e strategici per garantire una presenza online efficace e duratura.


Ottimizzazione per i motori di ricerca

Nell’ambito dell’ottimizzazione tecnica per i motori di ricerca, l’utilizzo dei dati strutturati rappresenta un elemento cruciale. Questi forniscono un contesto chiaro ai motori di ricerca, consentendo loro di comprendere meglio il significato dei dati presenti su una pagina. Inoltre, gli aspetti strutturali come lo sviluppo di link interni efficaci e la creazione di tassonomie ben definite, sono fondamentali per organizzare e presentare i contenuti in modo coerente. La corretta ottimizzazione del codice, tra cui la gestione delle meta tag, la velocità di caricamento della pagina e l’ottimizzazione delle immagini, è essenziale per garantire buone performance e favorire un’indicizzazione efficiente da parte dei motori di ricerca. La scelta del server è altrettanto rilevante, poiché un hosting affidabile e veloce contribuisce alla positiva esperienza degli utenti e può influenzare il posizionamento nei risultati di ricerca. Infine, l’ottimizzazione SEO non può prescindere dall’usabilità del sito web. Un’architettura intuitiva, una navigazione chiara e una buona esperienza utente sono fattori che non solo favoriscono il posizionamento nei motori di ricerca ma contribuiscono anche a trattenere e coinvolgere gli utenti, migliorando l’efficacia complessiva di una strategia SEO.

Fonte Google –> Guida SEO per sviluppatori


L’ecosistema Google

Google è il motore di ricerca più utilizzato al mondo e nel corso degli anni ha sviluppato diversi servizi specifici che offrono opportunità uniche per la visibilità online. Per il motore di ricerca principale, Google Search, le best practices SEO includono la produzione di contenuti di alta qualità, l’ottimizzazione delle parole chiave, la creazione di link di qualità, e l’aderenza alle linee guida di Google per webmaster. Per Google Jobs, è fondamentale utilizzare il markup schema.org allo scopo di descrivere correttamente le offerte di lavoro e assicurarsi che il sito sia indicizzato in modo adeguato. Per Google Travel, è consigliabile fornire dettagli accurati e aggiornati sui servizi turistici offerti, oltre a implementare il markup schema per migliorare la comprensione del contenuto da parte dei motori di ricerca. Google My Business richiede la creazione e l’ottimizzazione di un profilo dettagliato con informazioni aziendali precise, immagini di alta qualità e recensioni autentiche. Per Discover, è importante produrre contenuti accattivanti e informativi che si adattino agli interessi degli utenti. Infine, per Google News, la pubblicazione di notizie accurate, originali e tempestive è essenziale, insieme all’uso appropriato di titoli, sottotitoli e immagini per massimizzare l’attrattiva per gli utenti. In generale, la coerenza, la qualità del contenuto e il rispetto delle linee guida di Google rimangono le chiavi principali per una strategia di visibilità web efficace su tutti i servizi offerti dal motore di ricerca.

Fonte –> Ricerca avanzata su Google


Le differenze SEO tra Google e Bing

Bing.com e il motore di ricerca di Microsoft che offre un’alternativa a Google con proprie caratteristiche e opportunità di visibilità online. Per ottimizzare la presenza su Bing Search, è importante concentrarsi su strategie simili a quelle per Google, includendo la produzione di contenuti di qualità, l’uso accurato delle parole chiave e la creazione di link di alta qualità. Tuttavia, bisogna considerare che Bing attribuisce un peso maggiore all’autorità del dominio e sembra essere meno sensibile alle frequenti modifiche degli algoritmi rispetto a Google. Per Bing Places for Business, l’equivalente di Google My Business, è cruciale creare un profilo dettagliato con informazioni accurate e immagini di alta qualità. Per Bing News, la pubblicazione di notizie tempestive e rilevanti è fondamentale, con un’attenzione particolare alla struttura del testo e all’uso di immagini accattivanti. Bing Travel e Bing Jobs seguono linee guida simili a Google, con un’enfasi sulla presentazione di informazioni chiare e dettagliate mediante l’uso di markup schema.org. In generale, una strategia di SEO su Bing dovrebbe incorporare buone pratiche, ma tenere conto delle specificità dell’algoritmo di Bing per massimizzare la visibilità online su questa piattaforma.


Si può fare SEO per DuckDuckGo?

DuckDuckGo, noto per il suo impegno per la privacy degli utenti, è un motore di ricerca che sta guadagnando popolarità. Le best practices SEO su DuckDuckGo presentano alcune differenze rispetto ai giganti come Google e Bing. Poiché DuckDuckGo non utilizza algoritmi di personalizzazione degli utenti o traccia le loro attività, l’ottimizzazione si concentra maggiormente sulla qualità del contenuto e sulla pertinenza delle parole chiave. La trasparenza e la chiarezza nella presentazione delle informazioni sono essenziali, e i webmaster dovrebbero assicurarsi che le meta tag e i markup siano ben strutturati per fornire un’indicizzazione accurata. DuckDuckGo valorizza l’esperienza dell’utente, pertanto i siti web dovrebbero concentrarsi su tempi di caricamento veloci e un design intuitivo. La presenza su DuckDuckGo è inoltre influenzata positivamente da un buon numero di link di qualità e recensioni autentiche. Anche se DuckDuckGo potrebbe non richiedere le complesse strategie di ottimizzazione richieste da altri motori di ricerca, la coerenza nella produzione di contenuti di alta qualità e l’attenzione alla user experience rimangono elementi chiave per una visibilità efficace su questa piattaforma.


Yandex, la SEO per la Russia (e non solo)

Yandex è il motore di ricerca preminente in Russia e in molti paesi dell’Europa orientale, offrendo un approccio distintivo alle ricerche online. Per ottimizzare la visibilità su Yandex, è essenziale comprendere le sue specifiche best practices SEO. Questo motore di ricerca è noto per attribuire grande importanza al comportamento degli utenti, pertanto la qualità del contenuto e la pertinenza delle risposte alle query sono fondamentali. L’uso accurato delle parole chiave e la produzione di contenuti localizzati possono contribuire significativamente al successo su Yandex. Inoltre, Yandex valorizza la presenza su social media e siti web locali, quindi l’ottimizzazione per la localizzazione è essenziale. Yandex Webmaster Tools fornisce strumenti utili per monitorare l’indicizzazione e l’ottimizzazione delle pagine. La creazione di link di qualità è altresì importante, ma Yandex presta particolare attenzione alla naturalezza e alla coerenza dei link, sottolineando l’importanza della reputazione online. In sintesi, una strategia SEO efficace su Yandex richiede un approccio localizzato, un’attenzione particolare alla qualità del contenuto e una comprensione approfondita del comportamento degli utenti nella regione in cui si desidera ottenere visibilità.


L’importanza dei Contenuti Web

I contenuti rappresentano la spina dorsale di una strategia SEO efficace, poiché influenzano direttamente la visibilità nei motori di ricerca. La corretta ottimizzazione dei tag HTML è fondamentale per comunicare in modo chiaro il tema e il contesto di una pagina. Il tag title fornisce un’indicazione immediata del contenuto della pagina nei risultati di ricerca, mentre il tag meta description offre una breve descrizione che può influenzare il tasso di clic. Il tag canonical è utile per indicare la versione preferita – appunto canonica – di una pagina quando sono presenti duplicati o versioni simili. All’interno del contenuto, l’uso strategico di tag testuali come grassetti (tag strong) e intestazioni di paragrafo (tag h1, h2, h3, ecc.) aiuta a strutturare e evidenziare le informazioni più importanti per i motori di ricerca.

Oltre all’ottimizzazione tecnica, è importante progettare i contenuti sulla base dell’osservazione dei risultati delle pagine già posizionate nelle SERP dei motori di ricerca. Studiare i concorrenti per comprendere le strategie che stanno utilizzando e analizzare gli argomenti correlati, può fornire ispirazione e indicazioni preziose per migliorare la propria presenza online. Strumenti come Sistrix possono essere utilizzati per identificare le tendenze di ricerca, individuare le parole chiave più rilevanti e valutare il posizionamento rispetto ai concorrenti. Progettare i contenuti in modo strategico, basandosi su dati analitici e una comprensione approfondita del proprio settore, è un elemento chiave per ottenere una visibilità duratura e di successo sui motori di ricerca.

Fonte –> Guida introduttiva all’ottimizzazione per i motori di ricerca


Search Intent (spiegato con esempi pratici)

Il search intent, o intento di ricerca, rappresenta la motivazione dietro una specifica query inserita in un motore di ricerca. Comprendere il search intent è fondamentale per creare contenuti che rispondano in modo efficace alle esigenze degli utenti. Esistono generalmente quattro tipi principali di search intent:

  1. Informational Intent (Intento Informativo): Gli utenti cercano informazioni specifiche. Ad esempio, una query come “come cucinare la pasta al dente” è chiaramente di natura informativa. In questo caso, un contenuto web dovrebbe fornire istruzioni dettagliate sulla preparazione della pasta al dente.
  2. Navigational Intent (Intento Navigazionale): Gli utenti cercano di raggiungere un sito web specifico o una pagina. Ad esempio, la query “Facebook login” indica un intento navigazionale. Un contenuto adatto dovrebbe fornire un link diretto alla pagina di accesso a Facebook.
  3. Transactional Intent (Intento Transazionale): Gli utenti cercano di compiere un’azione specifica, come effettuare un acquisto o scaricare qualcosa. Un esempio potrebbe essere la query “acquistare scarpe online”. Un contenuto pertinente dovrebbe presentare opzioni di acquisto, recensioni e informazioni sulle caratteristiche delle scarpe.
  4. Commercial Investigation Intent (Intento di Investigazione Commerciale): Gli utenti sono interessati a prodotti o servizi ma vogliono ulteriori informazioni prima di prendere una decisione. Ad esempio, la query “migliori laptop del 2023” indica un interesse nell’investigare opzioni prima di un acquisto. Un contenuto efficace dovrebbe fornire recensioni dettagliate e confronti tra i vari modelli.

Sviluppare la sub topic research in modo pertinente e allineato con il search intent degli utenti è cruciale per raggiungere gli obiettivi di business. Ad esempio, se il tuo sito web vende prodotti per la cura della pelle, dovresti creare contenuti informativi sulle migliori pratiche di cura della pelle (intent informativo), recensioni dettagliate dei tuoi prodotti (intent investigativo) e pagine di prodotto chiare con chiamate all’azione per l’acquisto (intent transazionale). Questo approccio allineato con il search intent contribuirà a migliorare la visibilità e l’efficacia complessiva del tuo sito web.

Approfondimento –> intent e filtri intent


Strategie SEO per 5 tipologie di siti web

Di seguito faccio alcuni esempi di come dovrebbe ragionare un SEO quando approccia allo studio strategico di un progetto SEO. Ho inquadrato 5 tipologie di siti web, tutte con peculiarità.


Sito E-commerce:
Per un sito e-commerce, la strategia SEO deve concentrarsi sulla visibilità dei prodotti. Utilizzare descrizioni di prodotto uniche e ottimizzate per le parole chiave, implementare il markup schema.org per dettagliare informazioni nodali, come prezzo e disponibilità, e ottimizzare le immagini per un caricamento veloce. La creazione di una struttura URL intuitiva, la gestione delle recensioni dei prodotti e l’implementazione di una navigazione chiara contribuiscono a migliorare l’esperienza dell’utente e la rilevanza del sito nei risultati di ricerca.

Sito di un’Azienda di Consulenza: Per un sito che rappresenta un’azienda di consulenza, la strategia SEO dovrebbe evidenziare l’esperienza e l’autorità del marchio nel settore. Creare contenuti informativi e di qualità, come blog e white paper, può aiutare a posizionare l’azienda come leader d’opinione nel proprio segmento. Ottimizzare la pagina “Chi Siamo” e utilizzare testimonianze per costruire fiducia. Restano infine importanti le strategie di link building mirate ottenere backlink da fonti autorevoli nel settore.

Sito di un Libero Professionista: Per un libero professionista, la SEO deve concentrarsi sulla promozione delle competenze e della professionalità. Creare una pagina “Servizi” chiara e dettagliata, ottimizzata per le parole chiave rilevanti. Mantenere un blog aggiornato con contenuti pertinenti per dimostrare esperienza e attualità. Gestire le recensioni online e assicurarsi che il sito sia mobile-friendly per un’esperienza utente ottimale.

Giornale Web: Per un giornale web, la produzione costante di contenuti di qualità è essenziale. Utilizzare titoli e intestazioni accattivanti, e inserire parole chiave pertinenti nei titoli, nei sottotitoli e nel corpo del testo. Implementare il markup schema per migliorare la visualizzazione dei risultati di ricerca. Promuovere la condivisione social dei contenuti e gestire i commenti per interagire con la community.

Magazine Verticale su un Solo Argomento: Per un magazine verticale su un singolo argomento, l’approfondimento delle tematiche è la grande sfida. Creare contenuti approfonditi e autorevoli su un tema specifico. Utilizzare parole chiave long-tail pertinenti per catturare utenti con intenzioni di ricerca precise. Implementare strategie di internal linking per collegare articoli correlati e costruire l’autorità nella nicchia specifica.


Posizionamento, cos’è e in cosa è diverso dall’ottimizzazione SEO?

Il concetto di posizionamento nei motori di ricerca si riferisce alla collocazione di una pagina web nei risultati di ricerca di un motore specifico per determinate query. Si differenzia dall’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) in quanto il posizionamento è il risultato di una serie di fattori interni ed esterni al sito web, tra cui certamente la qualità e la rilevanza dei contenuti, la struttura del sito, l’organizzazione dei silos, l’autorità del dominio e con essa tutti gli elementi esterni che influenzano il modo in cui i motori di ricerca interpretano e classificano una pagina.

L’ottimizzazione per i motori di ricerca ha invece strettamente a che vedere con il miglioramento degli aspetti tecnici e in ogni caso interni al sito stesso. L’obiettivo dell’ottimizzazione è permettere il posizionamento di una pagina nei risultati di ricerca. Ne crea le condizioni.

Eccoti un link alla mia checklist di analisi SEO.

Molti professionisti in sede di preventivazione di un lavoro, suddividono le voci di costo in attività SEO tradizionali che servono a creare le condizioni per il posizionamento e quelle appunto di posizionamento che invece lo producono direttamente.

Approfondimento: Guida ai sistemi di ranking della ricerca Google


Ranking e fattori di ranking

Il ranking nei risultati organici dei motori di ricerca rappresenta la posizione di una pagina web all’interno della lista di risultati generati da un motore di ricerca in risposta a una specifica query. Questo posizionamento è determinato da una serie di fattori di ranking, che sono gli algoritmi utilizzati dai motori di ricerca per valutare e classificare la pertinenza e l’autorità delle pagine web. Quattro dei fattori di ranking più importanti includono:

  1. Relevanza del Contenuto: La pertinenza del contenuto rispetto alla query di ricerca è fondamentale. Le pagine con contenuti informativi, accurati e pertinenti alla query hanno maggiori probabilità di ottenere un posizionamento più alto.
  2. Qualità dei Backlink: La presenza di link provenienti da siti autorevoli e rilevanti contribuisce positivamente al ranking. Backlink di alta qualità sono considerati un segno di affidabilità e autorità del sito.
  3. Esperienza Utente: La facilità di navigazione e l’usabilità del sito influenzano il ranking. Pagine web con un’esperienza utente positiva, tempi di caricamento veloci e un design responsive sono favoriti dai motori di ricerca.
  4. Struttura del Sito e Ottimizzazione Tecnica: Una struttura di sito ben organizzata, l’uso corretto delle meta tag, l’ottimizzazione delle immagini e il codice pulito contribuiscono al ranking. La corretta implementazione del markup schema.org può anche migliorare la comprensione del contenuto da parte dei motori di ricerca.

Il ranking è strettamente legato alla concorrenza. Ottenere buoni ranking con alcune parole chiave rispetto ad altre, dipende dalla concorrenza esistente per quelle specifiche query. Le parole chiave più competitive richiedono un maggiore sforzo e tempo per scalare le posizioni, mentre con parole chiave di nicchia o meno competitive, è possibile ottenere posizioni più elevate in modo più rapido. È cruciale condurre un’analisi della concorrenza per identificare opportunità e strategie efficaci per migliorare il ranking complessivo del sito web.

Fonte –> Ranking dei risultati – come funziona la ricerca Google


Visibilità, pro e contro

Il concetto di visibilità nei motori di ricerca si riferisce sempre più spesso alla capacità di presidiare tutte le integrazioni che Google offre agli utenti nei risultati di ricerca e non solo alla capacità di un sito web o di una pagina di apparire nelle prime posizioni dei risultati di ricerca quando gli utenti cercano parole chiave o argomenti specifici. Essere visibili comporta un maggiore potenziale di esposizione ai potenziali visitatori, aumentando le probabilità di clic e di interazione con il contenuto del sito. Tuttavia, la visibilità non è sempre positiva, specialmente se si è visibili per argomenti non pertinenti o peggio per notizie negative.

Essere visibili per prodotti, servizi o argomenti non correlati al proprio business può portare a un traffico non qualificato e a una bassa conversione, influenzando negativamente la performance complessiva. A tale scopo occorre sempre studiare un piano editoriale che sia essenzialmente centrato sul proprio business, evitando di approfondire altre tematiche, magari pur pertinenti, ma non direttamente rilevanti. Inoltre, se il proprio nome o quello della propria azienda diventa visibile per fatti di cronaca spiacevoli o infamanti, l’impatto delle notizie negative sulla reputazione può essere significativo, con possibili conseguenze a livello di brand e credibilità.

Un altro caso interessante in merito ai problemi di visibilità su Google riguarda le omonimie. In questo caso viene subito in mente l’esperta di social media Veronica Gentili. La giornalista omonima, molto più nota nel mondo dell’informazione, può facilmente oscurare la presenza online dell’esperta di social media nei risultati di ricerca. Questo può rappresentare una sfida per Veronica, poiché la visibilità online può essere influenzata da vari fattori, tra cui il volume di contenuti generati e la popolarità dell’omonima giornalista. Affrontare questo tipo di sfida richiede strategie specifiche per differenziare la propria presenza online e migliorare la visibilità nei risultati di ricerca pertinenti al proprio settore.

Approfondimento –> Creare contenuti utili, affidabili e pensati per le persone


Traffico gratuito, perché è importante?

L’importanza del traffico gratuito generato dalle attività di SEO rispetto al traffico a pagamento proveniente dagli annunci sponsorizzati è fondamentale per diversi motivi. Sebbene le campagne a pagamento possano generare traffico in modo immediato, il traffico organico ottenuto attraverso un lavoro efficace di ottimizzazione per i motori di ricerca richiede tempo e dedizione iniziale, ma offre ritorni più stabili nel tempo. Il traffico organico è basato sulla rilevanza e sulla qualità del contenuto, ed è spesso più sostenibile nel lungo termine rispetto alle campagne pubblicitarie a pagamento che producono risultati solo quando sono attive.

La differenza chiave è che il traffico organico continua a fluire anche quando le attività di promozione sono ridotte o interrotte, mentre il traffico a pagamento diminuisce drasticamente senza una spesa pubblicitaria continua. Questa caratteristica rende il traffico organico particolarmente prezioso nel lungo termine, contribuendo a stabilizzare e aumentare il rendimento complessivo degli sforzi di marketing.

Inoltre, il traffico organico sottolinea la credibilità e la solidità di un brand nel lungo periodo. La costanza e la persistenza nella produzione di contenuti rilevanti e utili migliorano gradualmente la percezione di un brand come autorevole e affidabile nel settore. Avere una presenza organica robusta e sostenibile non solo attira un pubblico più qualificato ma contribuisce anche a costruire una reputazione solida nel tempo, che è essenziale per la fidelizzazione dei clienti e il successo a lungo termine di un’azienda.


La SEO si fa solo per il Sito web?

La SEO non è limitata all’ottimizzazione di siti web tradizionali, ma si estende anche a piattaforme online come marketplace e social network. Ad esempio, su Amazon, un’efficace ottimizzazione dei prodotti può migliorare la visibilità nelle ricerche interne della piattaforma, influenzando direttamente le decisioni di acquisto degli utenti. Nei social network come Facebook, Pinterest e TikTok, l’ottimizzazione dei contenuti è essenziale per raggiungere un pubblico più ampio. Questo include l’uso di parole chiave pertinenti, descrizioni dettagliate e l’ottimizzazione delle immagini per aumentare l’engagement e la condivisione.

Anche i canali YouTube beneficiano notevolmente dall’ottimizzazione SEO. Per migliorare la visibilità di un video o di un canale, è essenziale utilizzare parole chiave rilevanti nel titolo, nella descrizione e nei tag. L’uso di miniature accattivanti, una corretta categorizzazione e la promozione attraverso i social media possono aumentare la visibilità e l’interazione. Inoltre, incoraggiare la partecipazione degli utenti attraverso commenti, like e condivisioni può migliorare l’algoritmo di raccomandazione di YouTube, contribuendo ulteriormente alla visibilità del contenuto.

In sintesi, la SEO si estende ben oltre i confini dei siti web tradizionali e può essere applicata in modo efficace su diverse piattaforme online, ampliando così il raggio d’azione e la visibilità di un brand o di un individuo in vari contesti digitali.


On page SEO

La SEO onpage è un elemento chiave per migliorare la visibilità di una pagina web nei risultati di ricerca. Il processo inizia con la keyword research, un’analisi approfondita delle parole chiave pertinenti al proprio settore. La competitor research, invece, implica l’osservazione delle strategie adottate dai concorrenti per identificare opportunità e tendenze del settore. Queste informazioni sono fondamentali per la creazione di un piano editoriale solido, che guidi la produzione di contenuti mirati e rilevanti.

Nel contesto della SEO onpage, lo sviluppo dei link interni è centrale. I link site wide si trovano comunemente nel menu di navigazione e nei footer, contribuendo a definire la struttura del sito. D’altra parte, i link narrow wide sono incorporati all’interno del contenuto e collegano pagine pertinenti all’argomento trattato. Questo tipo di link favorisce la navigazione dell’utente e distribuisce l’autorità del link in modo più efficace.

La lunghezza del testo è un aspetto importante nella SEO onpage, ma solo se sai guardarti bene intorno. Analizzando i contenuti che si posizionano bene per una query d’interesse, è possibile valutare se un testo più lungo o più conciso sia più appropriato. Contenuti approfonditi e informativi possono migliorare la rilevanza e l’autorità della pagina.

Infine, alcuni dei principali tag SEO onpage includono il tag title, la meta description, gli header (h1, h2, h3), e i tag di immagine (alt text). L’ottimizzazione di questi elementi, insieme all’uso di parole chiave in modo naturale e rilevante nel contenuto, contribuisce a migliorare la visibilità e la pertinenza della pagina web nei risultati di ricerca.


Off page SEO

La SEO offpage si concentra sulle attività esterne al proprio sito web che influenzano il suo posizionamento organico nei motori di ricerca. Coincide sostanzialmente con il concetto di popolarità, un fattore cruciale considerato da Google nell’assegnare rilevanza a una pagina web. Da alcune slide condivise da Google nel 2016 emerge che la popolarità di una pagina è spesso attribuita alle interazioni degli utenti con essa, piuttosto che al solo contenuto della pagina stessa. Ciò sottolinea l’importanza di attirare l’interesse degli utenti attraverso diverse modalità.

Le notifiche push sono strumenti utili per mantenere l’attenzione degli utenti sulla propria pagina, incoraggiandoli a tornare regolarmente. La scelta di elementi grafici e di un tema che trasmettano autorevolezza è cruciale per creare una percezione positiva nella mente degli utenti, contribuendo così alla popolarità. Google valuta non solo la quantità, ma anche la qualità degli inbound link e delle interazioni sociali, considerando la condivisione di contenuti come un indicatore indiretto di rilevanza e autenticità.

L’aspetto delle relazioni è altrettanto importante. Sviluppare relazioni con influencer, giornalisti o altri leader d’i settore’opinione può aumentare la visibilità e la popolarità del brand. Partecipare a eventi del settore, condividere contenuti pertinenti con il pubblico giusto e rispondere attivamente alle interazioni online contribuisce a costruire una reputazione solida e autorevole.

In conclusione, la SEO offpage non riguarda solo la quantità di link, ma anche la percezione di popolarità e autorevolezza che una pagina genera. L’utilizzo strategico di notifiche push, la cura degli elementi grafici e tematici, insieme alla costruzione di relazioni significative, sono componenti fondamentali per aumentare la popolarità e migliorare il posizionamento organico nel lungo termine.


Algoritmi di posizionamento

Dal 2011, quindi senza tirare in ballo Google caffeine, Google ha introdotto una serie di algoritmi di posizionamento e penalizzazione dei risultati di ricerca, mirando a migliorare la qualità complessiva degli stessi. Alcuni dei più significativi includono:

  1. Google Panda (2011): Questo algoritmo è stato progettato per penalizzare siti con contenuti di bassa qualità e duplicati. Panda ha incentivato la produzione di contenuti unici e rilevanti.
  2. Google Penguin (2012): Concentrandosi sulle pratiche di link building, Penguin ha penalizzato siti con link di bassa qualità o manipolati. Ha promosso una strategia di link building più naturale e autentica.
  3. Google Hummingbird (2013): Hummingbird ha introdotto il concetto di “search intent”, cercando di comprendere meglio le intenzioni degli utenti dietro le query. Ha promosso risultati più pertinenti e risposte dirette.
  4. Google Pigeon (2014): Focalizzato sul miglioramento dei risultati di ricerca locali, Pigeon ha influenzato la visibilità di aziende locali nelle ricerche geografiche.
  5. Google Mobile-Friendly Update (2015): Questo algoritmo ha premiato i siti web ottimizzati per dispositivi mobili, riflettendo l’importanza crescente degli utenti che navigano su dispositivi mobili.
  6. Google RankBrain (2015): Un componente del sistema di Google per il posizionamento, RankBrain utilizza l’intelligenza artificiale per interpretare meglio le query di ricerca e offrire risultati più accurati.
  7. Google Fred (2017): Si concentra sulla penalizzazione dei siti che violano le linee guida di Google, specialmente quelli che privilegiano l’ottimizzazione per gli annunci rispetto ai contenuti.
  8. Google BERT (2019): Questo algoritmo mira a migliorare la comprensione del contesto delle parole chiave nelle query, offrendo risultati di ricerca più pertinenti e centrati sull’intento dell’utente.
  9. Google Page Experience Update (2021): Introdotto nel 2021, questo aggiornamento considera i fattori di esperienza utente come il Core Web Vitals, il mobile-friendliness e la sicurezza HTTPS per influenzare i risultati di ricerca.

Questi algoritmi testimoniano l’impegno di Google nel migliorare la qualità dei risultati di ricerca e garantire un’esperienza utente più soddisfacente. È essenziale per i proprietari di siti web e gli specialisti di marketing digitale comprendere e adattarsi continuamente a queste evoluzioni per mantenere o migliorare il posizionamento online.


Fattori di ranking ieri e oggi

Di seguito elencherò alcuni tra i principali fattori di ranking negli anni ‘2000, mettendoli a confronto con i principali fattori di ranking attuali. Intanto leggili, perché è interessante vedere cosa è cambiato. A seguire fornirò alcuni suggerimenti su cosa non fare in questo momento storico.


Dieci Fattori di Ranking Principali su Google nel 2008:

  1. Keywords nei Meta Tag: L’ottimizzazione dei meta tag, in particolare del meta title e della meta description, era cruciale per indicare il contenuto della pagina ai motori di ricerca.
  2. Keyword Density: La densità delle parole chiave all’interno del contenuto era un fattore di rilevanza, spingendo verso un’ottimizzazione eccessiva che oggi sarebbe considerata spam.
  3. Backlink Quantity: Il numero totale di link in ingresso era fondamentale, indipendentemente dalla qualità. Ciò ha portato a pratiche di link building spesso non autentiche.
  4. Pagerank: Basato sulla quantità e sulla qualità dei link, il PageRank era uno strumento chiave per valutare l’autorità di una pagina.
  5. Struttura URL: Un’URL ben strutturato, con parole chiave pertinenti, era considerato un fattore di ranking.
  6. Velocità del Sito: La velocità di caricamento della pagina influenzava la posizione nei risultati di ricerca.
  7. Età del Dominio: Dominii più anziani erano spesso considerati più affidabili e potevano ottenere posizioni migliori.
  8. Presenza su Dmoz: Essere elencati nel diretto di Dmoz era visto come un segno di autorevolezza.
  9. Uso di Sottodomini: Google tendeva a trattare i sottodomini come entità separate, offrendo un’opportunità di ottimizzazione aggiuntiva.
  10. Utilizzo di Google Analytics: L’integrazione con Google Analytics poteva fornire dati aggiuntivi per l’analisi delle performance.

Dieci Fattori di Ranking Principali su Google Attualmente:

  1. Contenuto di Qualità: Focus su contenuti informativi, unici e di qualità che rispondono alle esigenze degli utenti.
  2. Esperienza Utente: La facilità di navigazione, la compatibilità mobile e la velocità del sito sono cruciali.
  3. Backlink di Qualità: La qualità dei link in ingresso è prioritaria rispetto alla quantità, incoraggiando pratiche di link building etiche.
  4. Search Intent: La comprensione e la risposta efficace alle intenzioni di ricerca degli utenti sono fondamentali.
  5. Struttura del Sito: Un’architettura del sito chiara e intuitiva migliora l’esperienza di navigazione.
  6. Sicurezza HTTPS: Un sito sicuro tramite HTTPS è preferito per garantire la sicurezza degli utenti.
  7. Autorità del Dominio: L’autorità del dominio è ora valutata in base alla qualità del contenuto e dei link in ingresso.
  8. Social Signals: L’engagement sui social media può influenzare la visibilità nei risultati di ricerca.
  9. Contenuti Multimediali: L’uso di contenuti multimediali, come video e immagini, può migliorare l’esperienza dell’utente.
  10. Local SEO: Per le ricerche locali, la presenza accurata e coerente su Google My Business è cruciale.

Conclusioni e Suggerimenti SEO: Ciò che è cambiato riflette un passaggio da ottimizzazioni tecniche a una focalizzazione su contenuti di qualità, esperienza utente e autenticità. Le pratiche SEO dovrebbero ora essere incentrate sulla creazione di valore per gli utenti anziché sulla manipolazione degli algoritmi. Evitare tattiche di link building non etiche, eccessiva ottimizzazione delle parole chiave e fornire contenuti di qualità dovrebbero essere le priorità per un approccio SEO sostenibile nel lungo termine. L’adattamento continuo alle nuove direzioni degli algoritmi e alle esigenze degli utenti è essenziale per mantenere una forte presenza online.


Cosa sono le parole chiave

Una parola chiave è un termine o una frase specifica che gli utenti inseriscono – sotto forma di query – nei motori di ricerca per trovare informazioni pertinenti. A differenza di un semplice termine, una parola chiave è selezionata con attenzione per rappresentare il nucleo concettuale di ciò che gli utenti cercano online. Una parola chiave può essere composta da uno o più termini, riflettendo la complessità delle intenzioni di ricerca degli utenti. La differenza fondamentale tra una parola chiave e un termine generico risiede nella sua connessione diretta con gli intenti di ricerca. Le parole chiave sono intrinsecamente legate alle aspettative degli utenti, poiché chi cerca “migliori ristoranti vegani a Milano” ha un’intenzione di ricerca più specifica rispetto a chi cerca solo “ristoranti”. In sostanza, le parole chiave fungono da ponte semantico tra ciò che gli utenti desiderano trovare e il modo in cui la loro query è interpretata dai motori di ricerca.


È vero che la SEO non produce lead concreti?

L’equivoco secondo cui la SEO non produce lead concreti può derivare da una comprensione limitata del processo di conversione e dell’importanza della posizione nella SERP. I lead concreti, quelli che si traducono in clienti effettivi, sono strettamente legati alla visibilità e alla posizione che una pagina web occupa nei risultati di ricerca. Le prime posizioni nelle SERP attirano una percentuale significativamente maggiore di clic rispetto a quelle inferiori, aumentando le opportunità di conversione. È fondamentale riconoscere che la quantità e la qualità dei lead, dipendono dalla competitività delle keyword target e dalla pertinenza del contenuto rispetto alle intenzioni di ricerca degli utenti.

Se il piano editoriale manca o viene realizzato senza una solida analisi di mercato né una keyword research approfondita, è normale ottenere pochi lead concreti. La mancanza di un approccio strategico alla creazione di contenuti può rendere difficile raggiungere e mantenere posizioni elevate nelle SERP, riducendo così le opportunità di conversione. La SEO efficace richiede un impegno continuo nella produzione di contenuti di alta qualità, ottimizzazione tecnica e strategie di link building mirate per aumentare la visibilità e influire positivamente sulle conversioni. In sintesi, per ottenere lead concreti attraverso la SEO, è essenziale un approccio olistico e strategico, che comprenda una pianificazione editoriale accurata basata su una ricerca di mercato approfondita e una keyword research mirata.

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In questa guida c’è tutta l’attenzione e (se conta qualcosa) l’esperienza di un consulente SEO che opera dal 2007. So di essere l’ultimo arrivato, ma mi occupo solo di questo, quindi, prima che tu chieda a un consulente SEO di seguirti per lo sviluppo della visibilità organica della tua azienda sul web, spero davvero che questa guida possa servirti a entrare in confidenza con l’argomento. Se hai trovato questa guida utile ti chiedo la cortesia di condividerla o recensirla su Google. Se hai necessità di scrivermi per domande in particolare, puoi contattarmi da qui.

Intanto grazie per l’attenzione e buon lavoro.

Francesco Margherita