Consulente SEO, cosa fa e perché ti serve

Ultimo aggiornamento: 13/03/2024

Ciao, sono Francesco Margherita e mi occupo di SEO dal 2007. In questa pagina proverò a descriverti la figura del consulente SEO, spiegandoti per bene cosa fa e i motivi per i quali potresti aver bisogno del suo intervento.

Sì, sono quello del test sul coprywater, ma ho anche dei difetti…

Cominciamo col dire che un consulente SEO viene chiamato in causa quando il tuo sito web subisce cali di traffico per un cambiamento negli algoritmi di Google, per una penalizzazione, per questioni tecniche o per spostamenti di rilevanza nel tuo mercato di riferimento.

Sono affidabile perché come professionista SEO ho diversi credits, tra cui:

Puoi leggere alcune recensioni su di me a questo link.

Spesso un consulente SEO viene interpellato prima ancora di sviluppare il sito web, nella fase di progettazione. In questo caso si occuperà di fare keyword e competitor research per proporre le indicazioni utili a sviluppare i menu di navigazione, l’architettura informativa, i dati strutturati, gli elementi di conversione e tutte le accortezze utili in base al settore di riferimento.

Da ultimo, un consulente SEO può anche essere chiamato a studiare un progetto in salute – e sarebbe la cosa migliore – per gestirne la crescita in modo ordinato e per cogliere nuove opportunità di rilevanza sui motori di ricerca.

Progetti SEO gestiti nel corso degli anni

Di seguito ti faccio solo 4 esempi di siti web che seguo come consulente SEO. Troverai un portale di annunci, un sito e-commerce, un blog corporate e un giornale web di settore. Da qui potrai farti un’idea più precisa del modo in cui opero.

Bakeca.it: per il famoso portale di annunci mi occupo di fare audit SEO allo scopo di individuare periodicamente i margini di miglioramento per ciascun segmento di traffico. Studio il codice e i contenuti del sito web, con particolare attenzione ai problemi di scansione e alle segnalazioni in search console.

Aruba Business: mi sono occupato per anni dell’ottimizzazione SEO per quanto riguarda gli articoli del blog interno al progetto Aruba business.

Tessiland.com: Leader di settore nella vendita di filati per handmade. Seguo questo progetto sviluppando audit periodici in cui esamino l’andamento dei posizionamenti per fornire indicazioni precise sulle pagine da migliorare o su errori tecnici che si presentano via via che il sito web viene sviluppato iin modalità multilingua.

TVSerial.it: Importante magazine su anticipazioni di serie TV e informazione cinematografica. Per loro seguo periodicamente gli andamenti di Google Discover e analizzo gli aspetti tecnici legati alle performance, particolarmente importanti per casi come questo.

Ho inoltre curato curato e/o curo aspetti della SEO per aziende come:

  • Irpot.com (Analisi in itinere per lo shop online leader nel settore articoli per feste
  • Armont & Blaine (Analisi SEO periodiche sulla piattaforma e-commerce)
  • Pacopetshop.it (Audit SEO per lo shop online di articoli per animali)

Puoi leggere i nomi di (alcune) altre aziende per cui ho lavorato a questo link.

Tendenze SEO attuali (aprile 2024)

il 5 marzo scorso sono state aggiornate le linee guida per i quality raters.

Lo stesso giorno è stato lanciato il tanto atteso core update di Google, insieme a uno spam update. Lo stato dell’andamento di questi update è visibile nella Search Status Dashboard di Google. Alla data del 23 aprile, il core update non si è ancora concluso, confermando di essere l’update più lungo della storia, in roll out da quasi due mesi.

In particolare, Google afferma che questo aggiornamento prevede il perfezionamento di alcuni dei principali sistemi di classificazione che servono a capire meglio se le pagine web non sono utili, se hanno un’esperienza utente insoddisfacente o se sembrano create per i motori di ricerca anziché per le persone. 

Leggi qui tutte le novità presentate da Google il 5 marzo.

Una grossa novità sembra essere legata al contrasto dell’abuso di contenuti prodotti in massa: da tempo Google adotta una politica contraria all’utilizzo dell’automazione per generare contenuti di bassa qualità o non originali su larga scala con l’obiettivo di manipolare il posizionamento nei risultati di ricerca. 

Oggi, i metodi di creazione di contenuti su larga scala sono più sofisticati e non è sempre così chiaro se i contenuti vengano creati esclusivamente tramite l’automazione. Per affrontare meglio queste pratiche, Google ha deciso di dare una stretta sui siti che producono contenuti su larga scala per migliorare il posizionamento nei risultati di ricerca, indipendentemente dal fatto che siano coinvolti l’automazione, gli esseri umani o una combinazione di essi. 

Significa che se hai automatizzato processi di creazione pagine pensando che averne tante è meglio che averne poche, potresti avere brutte sorprese. Fai attenzione!

Abuso della reputazione del sito: Google dichiara che a breve verranno considerati spam i contenuti di terze parti – come i pubbliredazionali – di valore molto basso, prodotti principalmente a fini di ranking e senza un’attenta supervisione del proprietario del sito web ospitante. 

In ultimo, verranno penalizzati gli abusi di dominio scaduto: I domini scaduti acquistati e riutilizzati con il solo intento di aumentare il ranking di ricerca di contenuti di bassa qualità sono ora considerati spam.

Intanto vi condivido una notizia scoperta in aprile su Discover:

I siti sconosciuti che finiscono su Discover ottenendo milioni di visite in questo momento, sono spesso proprio domini recuperati di circa dieci anni fa. Questi domini conservano un trust tale da comportargli un boost su Discover che dura circa 5/6 mesi. Dal momento in cui tornano online dopo essere stati recuperati, vanno a regime in circa un mese (a volte anche prima).

Anche un dominio nuovo può ricevere un boost da Discover, ma servono circa 3/4 mesi per attivarlo e può durare 3/4 mesi, poi si spegne tutto.

In questo momento ci sono editori in Italia che hanno già fatto man bassa, recuperando 100/200 domini vecchi di 10 anni per farci siti “usa e getta” che funzioneranno per 6 mesi.

In questo scenario faccio due considerazioni:

  1. Non è giusto che i medi editori debbano veder precipitare i loro siti web solo perché non hanno il brand di Vogue, né sono progetti usa e getta, ma sono a metà strada;
  2. Google sta puntando sul brand storico in modo completamente cieco;

E quindi Google è contro i SEO? Non lo so di preciso, ma posso dirvi che ormai questa roba, con la SEO non c’entra più niente.

Dunque (e in ogni caso):

Se hai perso visibilità su Discover – ma anche se non l’hai persa – è arrivato il momento di concentrarti sulla tua fan base, cercando traffico da fonti diverse. NON fare più affidamento su Discover, ma produci contenuti come Reels per Facebook / Instagram e Shorts per YouTube. Questo tipo di contenuti a cui forse non hai mai prestato attenzione, sono spesso tali da far lievitare la portata dei post che puntano al tuo blog, quindi possono rappresentare un importante viatico per rilanciare – o far partire da zero – sorgenti di traffico che Google prende in considerazione facendo analisi comportamentale. Insomma, non tutto quello che conta davvero succede sul tuo blog.

Il prossimo SEO webinar di maggio

Il prossimo webinar mi vedrà ospite di Elisabetta Bruno, CEO di Think:able una neonata società benefit che si occupa di consulenza aziendale. Parleremo di SEO nell’ottica della misurabilità, specificando che chi pretende di stimare il ritorno di una campagna SEO è un ingenuo o un cialtrone.

Ci vediamo LIVE qui, il 14 maggio alle 12:30

Come funziona Google.it?

I motori di ricerca come Google classificano le pagine dei siti internet sia per le loro caratteristiche tecniche, che per le verità contenute nel testo e per gli altri elementi in pagina. L’obiettivo è fornire agli utenti le risposte più pertinenti rispetto alle intenzioni di ricerca più diffuse. In fase di ottimizzazione, un consulente SEO può aiutarti a trovare il migliore assetto per l’architettura del tuo progetto web, e allo stesso tempo darti indicazioni precise su come ottimizzarne il codice e quali argomenti trattare nelle pagine interne.

Cosa può fare un Consulente SEO per la tua azienda

Se hai una startup o un progetto già avviato in ambito ecommerce, oppure un sito web verticale come un magazine tematico o un giornale web, un consulente SEO può inizialmente cercare gli errori nel codice, come la presenza di una quantità eccessiva di file Javascript o CSS che rendono più difficile per Googlebot capire quali siano i percorsi di scansione prioritari.

Una cosa importante di cui si occupa il consulente SEO è la definizione dell’assetto multilingua tramite la gestione dei tag <link> con attributo hreflang. Un altro motivo per cui puoi avere bisogno di un consulente SEO è capire se il tuo blog aziendale debba trovarsi nel dominio principale come sottocartella, oppure su terzo livello come sottodominio.

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Guarda il video sugli angoli di impatto della SEO

A cosa serve la SEO

L’ottimizzazione SEO di un sito web serve a migliorare il posizionamento nei motori di ricerca come Google per parole chiave ad alto volume di traffico. Esistono ancora molti ambiti di business in cui ha certamente senso continuare a lavorare su singole parole chiave o keywords, perché gli utenti usano esattamente quelle. C’è da dire in ogni caso che oggi Google riesce a capire che si parla di un certo concetto o termine anche quando quello stesso termine non si trova in pagina, per questo motivo risulta spesso più importante lavorare sul contesto piuttosto che sulla presenza dei singoli termini in punti particolari.

Come si valuta un esperto SEO?

Un seo specialist esperto deve avere competenze trasversali che vanno dal codice di programmazione all’utilizzo degli strumenti più avanzati di Keyword research come ad esempio Semrush, passando per le conoscenze sistemistiche e quelle di web design.

Più informazioni su come scegliere un consulente SEO

Spesso è difficile che un solo professionista abbia tutte queste competenze, per questo ci si rivolge a web agency strutturate per lavorare su ambiti diversi del web marketing. Da parte mia opero come SEO freelance e non ho tutte le competenze descritte sopra a livello approfondito, ma nel corso degli anni di esperienza ho sviluppato una rete di collaboratori che mi permettono di rispondere a qualunque tipo di domanda sulla SEO e di partecipare a qualunque progetto.

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Tecniche SEO, quali sono le più efficaci?

È sempre difficile parlare di tecniche SEO, perché l’approccio al posizionamento nei motori di ricerca dovrebbe essere più strategico che tecnico. In particolare quando parliamo di strategie SEO ci riferiamo ad analisi, strumenti e prospettive da mettere a sistema nel lungo periodo.

Un consulente SEO studia e propone la strategia di link building, ma anche quella editoriale basata sulla redazione periodica di articoli per il blog interno, oppure sulle attività di content marketing mediante l’engagement di interlocutori esterni. In molti casi si parla di SEO off site. Tutte le strade vengono valutate in funzione del progetto da posizionare su Google e si eseguono test finché non si trovano quelle che funzionano meglio.

Ci sono poi le tecniche SEO on page che riguardano il modo di organizzare i contenuti a partire dal testo, come la SEO copywriting che cura la lunghezza, gli argomenti (topic) e i link interni. La seo on page considera anche le call to action e l’equilibrio tra gli altri elementi che compongono la pagina come immagini, video e tabelle.

Quali sono i tempi della SEO?

Un buon consulente SEO può impiegare 6 mesi partendo da zero per far emergere i primi risultati di posizionamento su Google. In caso il progetto sia già avviato e il SEO specialist riesca a trovare un errore grave di facile risoluzione, i miglioramenti nel posizionamento potrebbero essere quasi istantanei. Molto dipende dalla concorrenza sul posizionamento, ma anche dal tipo di risposte che il sito web fornisce agli utenti. Anche il tipo di sito in sé può avere un peso sui tempi del posizionamento, perché per certe pagine di risposta (serp) Google preferisce offrire risultati che fanno riferimento alle sole tipologie di siti web ritenute rilevanti in base alle ricerche degli utenti.

Leggi di più sui tempi della SEO.

Quanto costa un consulente SEO

Mediamente un report di consulenza SEO può costare tra i 2.000 e i 3.000 euro più iva, mentre le attività pratiche di posizionamento o di consulenza in itinere possono costare tra i 500 e i 1.000 euro mensili più iva. A questi costi vanno aggiunti quelli dello sviluppo web che vengono spesso definiti insieme al web developer o al web designer a seconda dei casi.

Per conoscere i costi di altri servizi SEO puoi fare riferimento a questa pagina o contattarmi senza impegno.

Alcune recensioni su di me

Un piccolo collage di recensioni semplicemente spontanee. Alcune quasi antiche. 🙂