Consulente SEO, cosa fa e perché ti serve

Ultimo aggiornamento: 09/07/2024

Ciao, sono Francesco Margherita e mi occupo di SEO dal 2007. In questa pagina proverò a descriverti la figura del consulente SEO, spiegandoti per bene cosa fa e i motivi per i quali potresti aver bisogno del suo intervento.

Sì, sono quello del test sul coprywater, ma ho anche dei difetti…

Cominciamo col dire che un consulente SEO viene chiamato in causa quando il tuo sito web subisce cali di traffico per un cambiamento negli algoritmi di Google, per una penalizzazione, per questioni tecniche o per spostamenti di rilevanza nel tuo mercato di riferimento.

Sono affidabile perché come professionista SEO ho diversi credits, tra cui:

Puoi leggere alcune recensioni su di me a questo link.

Spesso un consulente SEO viene interpellato prima ancora di sviluppare il sito web, nella fase di progettazione. In questo caso si occuperà di fare keyword e competitor research per proporre le indicazioni utili a sviluppare i menu di navigazione, l’architettura informativa, i dati strutturati, gli elementi di conversione e tutte le accortezze utili in base al settore di riferimento.

Da ultimo, un consulente SEO può anche essere chiamato a studiare un progetto in salute – e sarebbe la cosa migliore – per gestirne la crescita in modo ordinato e per cogliere nuove opportunità di rilevanza sui motori di ricerca.

Progetti SEO gestiti nel corso degli anni

Di seguito ti faccio solo 4 esempi di siti web che ho curato come consulente SEO. Troverai un portale di annunci, un sito e-commerce, un blog corporate e una casa editrice di settore. Da qui potrai farti un’idea più precisa del modo in cui opero.

Bakeca.it: per il famoso portale di annunci mi occupo di fare audit SEO allo scopo di individuare periodicamente i margini di miglioramento per ciascun segmento di traffico. Studio il codice e i contenuti del sito web, con particolare attenzione ai problemi di scansione e alle segnalazioni in search console.

Aruba Business: mi sono occupato per anni dell’ottimizzazione SEO per quanto riguarda gli articoli del blog interno al progetto Aruba business.

Tessiland.com: Leader di settore nella vendita di filati per handmade. Seguo questo progetto sviluppando audit periodici in cui esamino l’andamento dei posizionamenti per fornire indicazioni precise sulle pagine da migliorare o su errori tecnici che si presentano via via che il sito web viene sviluppato iin modalità multilingua.

Edises.it: Importante casa editrice di testi per la preparazione di esami e concorsi. Per loro ho curato la SEO del Blog, analizzando gli aspetti strategici legati alle nuove pubblicazioni, particolarmente importanti per casi come questo.

Ho inoltre curato curato e/o curo aspetti della SEO per aziende come:

  • Irpot.com (Analisi in itinere per lo shop online leader nel settore articoli per feste
  • Armont & Blaine (Analisi SEO periodiche sulla piattaforma e-commerce)
  • Pacopetshop.it (Audit SEO per lo shop online di articoli per animali)

Puoi leggere i nomi di (alcune) altre aziende per cui ho lavorato a questo link.

Tendenze SEO luglio 2024

il 5 marzo scorso sono state aggiornate le linee guida per i quality raters.

Bug in search console luglio 2024

Già da diverso tempo arrivano segnalazioni di ritardi nelle richieste da parte di Googlebot rilevabili studiando la copertura indice in Search Console. Il bug rilevato e confermato da Google, comporterebbe diminuzioni di click che però non sembrano essere reali, oltre che rallentamenti nelle rilevazioni e nell’aggiornamento delle sitemap.

Solitamente queste situazioni si verificano per problemi di risorse a cui stanno facendo fronte o – facendo dietrologia – quando stanno agendo per cambiare qualcosa. Non a caso ultimamente c’è stato uno spam update. Parliamone.

Google spam update 20 giugno 2024

Il 20 giugno Google ha lanciato uno spam update che è durato 7 giorni, concludendosi il 27 giugno. In corrispondenza con questo update abbiamo visto calmarsi la forte volatilità che si era rilevata tra maggio e inizio giugno. È probabile che con questo update siano andati a rimuovere dalle serp diversi milioni di pagine web spam da cui partivano link a raffica verso tanti siti web. In genere Google li ignora, ma come sappiamo, in questo momento le risorse di scansione sono limitate, da cui la probabile necessità di economizzare a monte, escludendo i siti spam dalle serp.

Elisa Paesante ha fatto osservazioni su questo update, producendo un primo studio per il blog di Sistrix, in cui non si denotano grosse variazioni per i big nei vari settori. Questo andamento piuttosto regolare può dipendere da due aspetti:

  1. è ancora presto per tirare le somme;
  2. l’update ha riguardato solo siti minori.

Come sempre teniamo gli occhi aperti per valutare cosa si muove e come.

Google leaks maggio 2024

I leaks fuoriusciti da Google nel mese di maggio, presentati da Rand Fishkin e molto ben riassunti da Mike King, alla prova dei fatti non hanno saputo fornire indicazioni tali da sbloccare situazioni di stallo, ma hanno certamente confermato tanti aspetti mai confermati su come funziona Google.

Giacché è la somma che fa il totale, se hai un mesetto (e tanta tanta voglia di approfondire) puoi leggere tutti i dettagli sui contenuti reali, magari un po’ complessi per noi comuni mortali.

Tirando le somme, non emergono fattori di ranking con relativi punteggi, ma una lista lunghissima di aspetti che Google prende in considerazione per valutare il valore o il disvalore di un documento web. Non c’è scritto quanto, né come, né perché. La documentazione lascia pertanto ampio spazio all’interpretazione, quindi come sempre TUTTO e NIENTE, ma è comunque rilevante, perché offre la conferma di tanti aspetti che ci pareva impattassero sulla rilevanza, ma che Google dichiarava di non prendere in considerazione. Una conferma che i portavoce di Google non sono sempre sinceri quando ci raccontano cose sul funzionamento dei motore di ricerca.

Ad esempio, Google:

  • compone e conserva una whitelist per i domini che reputa più affidabili e li premia (quasi) a prescindere dalla qualità dei contenuti che pubblicano;
  • determina il valore di un documento web sulla base dei click in serp e di altri comportamenti di navigazione computabili a partire dalle rilevazioni sul loro web browser, Chrome. Sono i cosiddetti segnali Navboost;
  • tiene in considerazione l’anzianità del dominio;
  • utilizza una sandbox per limitare temporaneamente la visibilità dei nuovi siti web;
  • tiene in considerazione la freschezza di un contenuto e il suo aggiornamento, pur tenendone 20 copie storate su cui fa valutazioni. È un punto controverso che richiederebbe (molte) riflessioni a margine.

Il prossimo SEO webinar: 19 settembre

Al ritorno dalle vacanze ho previsto un webinar con Mariachiara Marsella, Giovanni Sacheli, Michele Senatore ed Elisa Paesante. Cercheremo di capire come devono cambiare i ragionamenti sulla SEO.

Il senso della live sarà discutere intorno agli approcci che una volta funzionavano e che da un certo momento in avanti sono diventati quasi penalizzanti.

Negli ultimi mesi – e senza girarci intorno – leggo post proprio complottisti su Google, ma di ogni genere, a partire dai quali pare che stavolta certa SEO sia un po’ più morta del solito.

Ora, fermo restando che i complotti esistono, il potere lascia sempre degli interstizi in cui infilarsi, ma se passa l’idea che a prescindere il gioco è truccato, può nascere una sfiducia profonda anche proprio verso i SEO.

Questa live serve a far capire che magari i blogger non devono fare di più, ma meglio, diversamente. Per alcuni capire questa cosa sembra molto difficile.

Serve un cambio di mentalità anche per noi SEO? E di che genere? Ne parliamo il 19 settembre alle 17:00 nel gruppo dei Fatti di SEO (e iscriviti).

Come funziona Google.it?

I motori di ricerca come Google classificano le pagine dei siti internet sia per le loro caratteristiche tecniche, che per le verità contenute nel testo e per gli altri elementi in pagina. L’obiettivo è fornire agli utenti le risposte più pertinenti rispetto alle intenzioni di ricerca più diffuse. In fase di ottimizzazione, un consulente SEO può aiutarti a trovare il migliore assetto per l’architettura del tuo progetto web, e allo stesso tempo darti indicazioni precise su come ottimizzarne il codice e quali argomenti trattare nelle pagine interne.

Cosa può fare un Consulente SEO per la tua azienda

Se hai una startup o un progetto già avviato in ambito ecommerce, oppure un sito web verticale come un magazine tematico o un giornale web, un consulente SEO può inizialmente cercare gli errori nel codice, come la presenza di una quantità eccessiva di file Javascript o CSS che rendono più difficile per Googlebot capire quali siano i percorsi di scansione prioritari.

Una cosa importante di cui si occupa il consulente SEO è la definizione dell’assetto multilingua tramite la gestione dei tag <link> con attributo hreflang. Un altro motivo per cui puoi avere bisogno di un consulente SEO è capire se il tuo blog aziendale debba trovarsi nel dominio principale come sottocartella, oppure su terzo livello come sottodominio.

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A cosa serve la SEO

L’ottimizzazione SEO di un sito web serve a migliorare il posizionamento nei motori di ricerca come Google per parole chiave ad alto volume di traffico. Esistono ancora molti ambiti di business in cui ha certamente senso continuare a lavorare su singole parole chiave o keywords, perché gli utenti usano esattamente quelle. C’è da dire in ogni caso che oggi Google riesce a capire che si parla di un certo concetto o termine anche quando quello stesso termine non si trova in pagina, per questo motivo risulta spesso più importante lavorare sul contesto piuttosto che sulla presenza dei singoli termini in punti particolari.

Come si valuta un esperto SEO?

Un seo specialist esperto deve avere competenze trasversali che vanno dal codice di programmazione all’utilizzo degli strumenti più avanzati di Keyword research come ad esempio Semrush, passando per le conoscenze sistemistiche e quelle di web design.

Più informazioni su come scegliere un consulente SEO

Spesso è difficile che un solo professionista abbia tutte queste competenze, per questo ci si rivolge a web agency strutturate per lavorare su ambiti diversi del web marketing. Da parte mia opero come SEO freelance e non ho tutte le competenze descritte sopra a livello approfondito, ma nel corso degli anni di esperienza ho sviluppato una rete di collaboratori che mi permettono di rispondere a qualunque tipo di domanda sulla SEO e di partecipare a qualunque progetto.

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Tecniche SEO, quali sono le più efficaci?

È sempre difficile parlare di tecniche SEO, perché l’approccio al posizionamento nei motori di ricerca dovrebbe essere più strategico che tecnico. In particolare quando parliamo di strategie SEO ci riferiamo ad analisi, strumenti e prospettive da mettere a sistema nel lungo periodo.

Un consulente SEO studia e propone la strategia di link building, ma anche quella editoriale basata sulla redazione periodica di articoli per il blog interno, oppure sulle attività di content marketing mediante l’engagement di interlocutori esterni. In molti casi si parla di SEO off site. Tutte le strade vengono valutate in funzione del progetto da posizionare su Google e si eseguono test finché non si trovano quelle che funzionano meglio.

Ci sono poi le tecniche SEO on page che riguardano il modo di organizzare i contenuti a partire dal testo, come la SEO copywriting che cura la lunghezza, gli argomenti (topic) e i link interni. La seo on page considera anche le call to action e l’equilibrio tra gli altri elementi che compongono la pagina come immagini, video e tabelle.

Quali sono i tempi della SEO?

Un buon consulente SEO può impiegare 6 mesi partendo da zero per far emergere i primi risultati di posizionamento su Google. In caso il progetto sia già avviato e il SEO specialist riesca a trovare un errore grave di facile risoluzione, i miglioramenti nel posizionamento potrebbero essere quasi istantanei. Molto dipende dalla concorrenza sul posizionamento, ma anche dal tipo di risposte che il sito web fornisce agli utenti. Anche il tipo di sito in sé può avere un peso sui tempi del posizionamento, perché per certe pagine di risposta (serp) Google preferisce offrire risultati che fanno riferimento alle sole tipologie di siti web ritenute rilevanti in base alle ricerche degli utenti.

Leggi di più sui tempi della SEO.

Quanto costa un consulente SEO

Mediamente un report di consulenza SEO può costare tra i 2.000 e i 3.000 euro più iva, mentre le attività pratiche di posizionamento o di consulenza in itinere possono costare tra i 500 e i 1.000 euro mensili più iva. A questi costi vanno aggiunti quelli dello sviluppo web che vengono spesso definiti insieme al web developer o al web designer a seconda dei casi.

Per conoscere i costi di altri servizi SEO puoi fare riferimento a questa pagina o contattarmi senza impegno.

Alcune recensioni su di me

Un piccolo collage di recensioni semplicemente spontanee. Alcune quasi antiche. 🙂