Google Update: la logica del salto

by francesco 6.2K views1

Ultimo aggiornamento 18 Giugno 2020

Un giorno potresti capire che non hai mai avuto niente da perdere e che la paura di non farcela è una maledetta gabbia. Quel giorno potresti accorgerti che siamo qui proprio per imparare a saltare e godere nel sentirci mancare la terra sotto i piedi.

Oggi ti parlo di salti, quelli nelle serp di Google… e quelli nella vita.

google update
google update

Il 7 febbraio 2017 c’è stata una forte variazione nei posizionamenti. Qualcosa gli ingegneri di Google devono aver toccato o magari è cascata una birra nel mega computer che decide i buoni e i cattivi. Ho letto molti commenti nel gruppo dei Fatti di SEO e mi hanno colpito soprattutto quelli di chi ha perso strada in termini di visibilità organica. Pare che questo nuovo aggiornamento abbia premiato i siti web rilevanti rispetto ai contenuti, penalizzando quelli meno rispondenti alle logiche di ricerca o ancora troppo legati alla “stampella” della link building.

 

Buoni contenuti vs link building

Google premia i buoni contenuti e penalizza le logiche di acquisizione link? Troppo facile a detta di alcuni. Molti non riescono a capacitarsi di come progetti sviluppati unicamente intorno ai contenuti siano drasticamente peggiorati rispetto al posizionamento nei motori di ricerca. C’è grossa confusione rispetto a cosa sia realmente successo. Si sostiene addirittura che quest’ultimo aggiornamento sia del tutto privo di logica, insomma, come se a Mountain View avessero davvero sbattuto la testa.

È nella natura umana compiere leggerezze. I miei colleghi sociologi definiscono “osservatore ingenuo” chi attribuisce valore alle cose unicamente in base al proprio filtro percettivo. «Il mio sito web era basato sui “buoni” contenuti ed è stato comunque falciato da Google». Ma sei veramente certo di aver prodotto buoni contenuti? Molto spesso a livello di SEO onsite si lavora creando una struttura di scansione snella in cui infilare testi anche corposi sviluppati secondo logiche di keyword research. Se rivedi il tuo progetto in questa descrizione, allora sappi che ridurre la SEO a una buona struttura infarcita di testi è solo la punta dell’iceberg, perché come ci ricorda Maile Ohye, la SEO va sviluppata in senso olistico, estendendo la riflessione sul valore a un livello diverso e tale da abbracciare lo studio dei comportamenti individuali, le logiche relazionali e i bisogni trasversali del tuo pubblico di riferimento.

 

I passi avanti di Google

Se molti SEO si lamentano di questo update algoritmico è perché Google diventa sempre più bravo a capire quando un contenuto viene curato con l’unica finalità di ottenere un buon posizionamento. Nell’articolo sulle search intent ho spiegato come Google faccia oscillare il posizionamento su molte serp per cogliere gli interessi degli utenti rispetto alle diverse pagine web che trattano lo stesso argomento. Si limitano a fare test isolati perché probabilmente non hanno ancora la potenza di calcolo e archiviazione per valutare TUTTI i comportamenti degli utenti su TUTTE le pagine web online, ma la direzione sarebbe quella.

 

Se il tuo sito web ha subìto cali nel posizionamento su Google:

– Hanno sbagliato qualcosa loro

Hai sbagliato qualcosa tu

 

Un testo corposo può non essere utile. Un testo corposo e ben formattato può non essere utile. Un testo corposo, ben formattato e con una buona call to action nel sidebar può non essere utile. Un testo corposo, ben formattato e con una buona call to action nel body text, può funzionare. Questo esempio serve a farti cogliere la complessità del lavoro di un SEO in questo momento storico. Mente i colleghi parlano ancora solo di quanto deve essere lungo un testo, chi ottiene veramente risultati lavora incessantemente sul processo di miglioramento finalizzato alla content relevance.

E bada che il testo non è il contenuto.

 

La SEO come processo

Posso dirlo? Se il tuo sito web peggiora può darsi che la tua SEO sia approssimativa. In queste ultime settimane sto attraversando un momento di grazia perché tutti i progetti SEO che seguo costantemente da almeno un anno stanno beneficiando dell’aggiornamento del 7 febbraio. Parliamo di progetti nei quali ho sempre lavorato in team, supportato da colleghi validissimi con i quali si è ragionato giorno dopo giorno su come creare la migliore esperienza di navigazione e di ricerca possibile guardando alle necessità degli utenti e studiandone i comportamenti settimana dopo settimana.

È la SEO biologica di cui parlavo la settimana scorsa, quella che richiede tempo.

Sai come si fa a saltare in alto e lontano?

Prendi la rincorsa.