Placement o posizionamento organico? Chiedi a Tom Cruise

by francesco 1.9K views0

Ultimo aggiornamento 20 Luglio 2022

Ci sono due scuole di pensiero nel web marketing:

una separa il marketing tradizionale da quello sul web, l’altra vede negli strumenti web un mezzo di implementazione delle strategie classiche.

Volevo ragionarci un po’ su con te e Tom Cruise…

 

 

  • La Distribuzione (Placement) è l’insieme di attività necessarie a far giungere un determinato prodotto al consumatore finale, con i vari passaggi intermedi.

 

  • Il Posizionamento organico invece è il risultato delle attività SEO che rendono visibile un prodotto al consumatore finale tramite motore di ricerca.

 

Per posizionare gli occhiali RayBan negli anni ’80 venivano usati i film d’azione: Tom Cruise ne portava un paio a goccia nel film Top Gun che divennero leggendari e produssero enormi aumenti di fatturato per la casa produttrice.

Per posizionare sui motori di ricerca un paio di occhiali da sole, l’ingegner Trapunzoni di Busto Arsizio che di mestiere fa l’ottico, teoricamente dovrebbe mettersi in contatto con un’agenzia web e commissionargli una campagna di web marketing. I consulenti gli realizzerebbero un sito, magari una pagina facebook e gli proporrebbero attività SEO per posizionare i diversi modelli di occhiali.

In questo la differenza tra placement e posizionamento organico è nella ricerca: mentre gli occhiali sul nasone di Tom Cruise ti arrivano indipendentemente dal fatto che tu li abbia cercati, gli occhiali “Trapunzoni” li hai trovati su Google cercando occhiali da sole.

 

Ecco la differenza classica tra Placement e SEO.

 

Io credo però che oggi, con il compimento delle dinamiche di orizzontalizzazione della comunicazione sul web, determinato dallo sviluppo delle piattaforme tecnologiche e dal fatto che le società occidentali sono ormai maturate nella direzione della partecipazione e della conversazione, si debba tornare ad avvicinare il SEO al Placement.

 

Se i meccanismi tecnologici e sociali sono tali da garantire un flusso conversazionale costante, allora le informazioni su ciò di cui potremmo aver bisogno possono (e devono) giungere a noi prima che le cerchiamo su Google: ne verremo a conoscenza perché un amico le ha condivise, una persona che seguiamo ne parla o ancora perché sono associate ad altre informazioni che solitamente cerchiamo sul web.

In questo ragionamento, le menzioni che si generano più o meno spontaneamente, ad esempio sui social network e nei forum, e che aumentano la visibilità complessiva di un progetto sul web, sono sia causa che conseguenza di un buon posizionamento organico e per tanto vanno considerate insieme alla SEO vera e propria, come una parte del posizionamento inteso in senso esteso.

Il SEO quindi dal mio punto di vista coincide con il Placement da un paio d’anni circa, con una (fantastica) differenza sostanziale: non serve più Tom Cruise! Non è più un processo verticale. Il modo in cui intendo il SEO è “Placement orizzontale”, che utilizza tutte le tecnologie di interazione adatte e metta in luce i prodotti facendo leva sull’antico bisogno che le persone hanno di raccontare di sé. Il posizionamento nei motori di ricerca a questo punto non è il risultato del lavoro, ma la sua conseguenza!