Deindicizzare le Tassonomie

by francesco 2.1K views0

Ultimo aggiornamento 3 Gennaio 2018

A volte si preferisce deindicizzare i tag, altre volte addirittura si deindicizzano tag e categorie. È possibile una buona ottimizzazione senza avere tassonomie indicizzate?

deindicizzare le tassonomie
deindicizzare le tassonomie

Ti sarà sicuramente capitato di vedere blog realizzati con wordpress (ma non solo), i cui archivi per tag sono completamente deindicizzati, con il meta robots settato su “noindex, follow”. succede spesso quando c’è da riparare ad una sovrabbondanza di archivi per tag nella struttura, a sua volta determinata da un uso criminoso e inconsapevole di questi.

 

Ricordiamo cos’è un tag

Perché ciò non avvenga più, ricordiamoci che un tag non è semplicemente una parola chiave che deve aiutare Google a comprendere l’argomento di cui si parla in un articolo, bensì un vero e proprio archivio di tutti i contenuti contrassegnati per quella stessa parola chiave.

Ecco un articolo in cui parlo dell’uso corretto dei tag nella SEO.

 

Quindi:

 – Un tag deve essere una parola chiave

 – Un tag deve contrassegnare più articoli pertinenti tra loro

Invece si vedono spesso siti web in cui i tag vengono assegnati agli articoli con una certa (diciamo così) disinvoltura. Quando un sito web finisce con l’avere migliaia di archivi per tag non ottimizzati per parole chiave, di cui il 90% contrassegna un solo articolo, la scelta quasi dettata è quella di deindicizzarli tutti onde evitare di pesare troppo sul crawling budget a disposizione, rallentando di conseguenza la scansione di tutte le pagine rilevanti del sito web.

Occorrerebbe fare pulizia, rimuovendo tutti i tag inutili, accorpando quelli simili in modo da creare archivi più sostanziosi e univoci e rinominandoli con le giuste parole chiave. In certi casi è un’impresa titanica.

 

Deindicizzazione dei tag

Anche quando la struttura dei tag è corretta, c’è chi preferisce comunque deindicizzarla mantenendo l’attributo “follow” nel meta robots. In questo caso il bot continua a seguire quel link che quindi trasmette juice agli articoli contrassegnati per quel tag. È una buona soluzione in caso ad esempio i tag non siano ottimizzati per una parola chiave e non possano esserlo. Succede.

 

Deindicizzazione delle categorie

Molto più rare, ma comunque mi è capitato di vederle, sono le situazioni in cui si decide di deindicizzare sia le categorie che i tag. Qui in effetti un po’ perplesso lo sono, perché in pratica il sito web che ne risulta, rischia di apparire a Google come un pentolone pieno di articoli del tutto privi di dispositivi di archiviazione, come entrare in una biblioteca in cui i libri sono disposti a caso. 

Potrebbe avere un senso, come nel caso precedente, se per le caratteristiche peculiari del progetto, TUTTE le tassonomie non potessero essere ottimizzate per una parola chiave, ma in tutta franchezza mi risulta un po’ difficile pensare che esista un progetto web editoriale in cui questo sia possibile. #eccheddiamine

 

Soluzione moderata (per talebani)

Mi capita di vedere le categorie deindicizzate su giornali molto strutturati, in cui non c’è solo sovrabbondanza di tag, ma anche una diffusa ramificazione in (più) sottocategorie. In questo caso una strada che mi sento di consigliare ai talebani è lasciare indicizzate le categorie più in superficie e deindicizzare le altre, insomma, almeno uno straccio di archivio facciamolo indicizzare.

 

Conclusioni

È chiaro che ogni progetto è una storia a sé, quindi non si può (quasi) mai dire che una scelta SEO sia giusta o sbagliata senza aver osservato il sito sotto il profilo strutturale e della volumetria complessiva. Certe volte però non ti nascondo che vedo troppa approssimazione nella scelta dei nomi da associare alle tassonomie. Fai attenzione, perché è in questo passaggio che cade la maggior parte dei siti web. Classificare bene i tuoi contenuti è importante quanto difficile.

Presta attenzione.