Penalizzazioni Manuali di Google: riconoscerle e rimuoverle
by 13 Settembre 2017 8:21 8.2K views2
Ultimo aggiornamento 19 Aprile 2024
Questo guest post è stato prodotto da Samuel Mangialavori, SEO & Outreach Specialist. Puoi trovare il suo profilo Linkedin qui.
Chi ha avuto la sfortuna di esperire un’azione manuale di Google sa quanto è complicato riprendersi e tornare ad avere rankings “normali”.
Nella mia carriera SEO ho avuto il piacere di rimuovere 3 manual penalties, molte delle quali erano Partial matches (penalizzazioni parziali).
Facciamo un passo indietro: che cos’è un’azione manuale e quando può essere comminata da Google? Un’azione manuale è una penalizzazione da parte di Google verso un sito web ritenuto “colpevole” di aver utilizzato link schemes (schemi di link) ovvero links mirati a manipolare il PageRank o il posizionamento di un sito nei risultati di ricerca di Google.
Sono sicuro che hai in mente i links di cui stiamo parlando. Un esempio? Le famose web directories, commenti nei forum con link ottimizzati nel post o nella firma, spammy links nel footer e molti altri. Quando valuti la natura del link, prova a chiederti: “è ovvio che quel certo link è stato pagato ed è mirato a una manipolazione del Pagerank: si o no?”.
Tipi di penalizzazione
Fin dall’introduzione del primo Penguin update nel 2012 (aggiornamento dell’algoritmo Google finalizzato a scoprire link schemes), le azioni di Google posso essere distinte in due categorie. È importante capire la differenza tra penalizzazione algoritmica e azione manuale:
- La prima non è altro che il frutto di una perdita di rankings dovuta ad un’aggiornamento dell’algoritmo Penguin. Dal 2012, tale update ha subito diversi rinnovamenti, fino ad arrivare a quello che è conosciuto come Penguin 4.0 che permette all’algoritmo di Google di scoprire schemi di link in tempo reale, ovvero Google è ora capace di aggiornare i propri dati e le proprie analisi dei siti internet in “real time”, quindi il posizionamento e la visibilità di ogni pagina del tuo sito potranno subire cambiamenti in positivo o negativo molto più velocemente, mentre in passato tali cambiamenti avvenivano solo a seguito del lancio di un aggiornamento dell’algoritmo da parte di Google.
Stai pensando di usare tecniche di manipolazione di backlinks? Riflettici due volte prima di farlo, con Penguin 4.0 questo master plan potrebbe fallire in un battito di ciglia.
- Una penalizzazione manuale accade quando il Google Webspam Team decide di analizzare il profilo backlink del tuo sito internet, e nel caso in cui si valuti che le Google Guidelines non siano rispettate. Tale penalizzazione può far retrocedere nelle pagine di risposta o può costare l’intera rimozione dagli indici di Google per i siti web segnalati. Un esempio estremo? Interflora nel 2013 venne completamente rimossa dalle SERP (Search Engine Result Page) a causa di una grave violazione delle regole di Google, nonostante fossero stati anche notificati del rischio. Ora prova a immaginare il tuo brand/sito scomparire o perdere gran parte della propria visibilità organica SEO – non è uno scherzo, queste cose succedono, quindi meglio cercare di prevenire che curare.
Come faccio a sapere se sono colpito da un’azione manuale?
Ora che sappiamo cos’è un’azione manuale, è tempo di parlare di come riconoscere una penalizzazione. In generale, è piuttosto semplice rendersi conto se si è colpiti da Penguin 4.0 (e i suoi nuovi aggiornamenti minori) o da un’azione manuale. Il primo segnale è la perdita repentina di rankings: hai notato una sospetta caduta del traffico organico del sito o magari una perdita di posizioni per una o più keywords? Magari anche branded keywords? Bene (o meglio male), è molto probabile che tu sia di fronte ad una Google penalty.
(Fonte: Searchmetrics – la linea blu rappresenta la SEO visibility, quella verde il PPC visibility)
Per verificare la ricezione di un’azione manuale basta accedere alla propria Search Console, visualizzare Traffico di Ricerca e in particolare il Rapporto Azioni manuali.
In quest’area Google notifica le azioni manuali, che sono di due tipi:
- Site-wide (sul sito intero), ovvero sul sito nel suo insieme
- Paritial-match (su una parte del sito), ovvero mirata a singole sezioni o pagine
Oltre al tipo di azione, Google ti informerà del motivo per cui la penalizzazione è avvenuta, con tanto di esempio. Qui sotto trovi un esempio di un cliente straniero a cui ho lavorato per mesi:
(Fonte: Google Search Console – esempio di partial march penalty)
Colpito e affondato: ora che si fa?
Punto 1: don’t panic! Sì, è vero, sembra una situazione tragica, ma Google prevede un modo per riprendersi da tali azioni manuali, nonostante ci sia poca chiarezza al riguardo. Io, nel mio piccolo, proverò a spiegare come sono riuscito a risolvere 3 partial match penalties, cercando di definire una strategia semplice per risollevare i rankings.
Punto 2: fai in modo di avere tempo e SEO tools giusti a disposizione o rivolgiti a qualcuno competente che ti possa aiutare al riguardo. I links sono ancora oggi uno dei più importanti elementi di posizionamento per Google, quindi se vengono alterati senza competenza, possono verificarsi ancora più danni alla visibilità del tuo sito.
Pronti al lancio? Partiamo con la guida per la rimozione di azioni manuali:
Step 1) Data is key
Fare un backlink audit del tuo sito è necessario a questo punto per capire la qualità dei links accumulati nel tempo. Strumenti come SemRush o CognitiveSEO sono le mie prime scelte, in quanto ti permettono di identificare i links sospetti automaticamente, in modo da limitare il lavoro manuale.
(Fonte SemRush – backlink audit)
Consiglio personale: se hai un sito di dimensioni medio-grandi, suggerisco di utilizzare diverse fonti per ottenere una lista completa di tutti i backlinks, in modo da non lasciare nulla al caso – Majestic, Ahrefs e Google Search Console sono gli strumenti che io personalmente utilizzo.
Step 2) Impara a riconoscere i links buoni e quelli cattivi
Una volta identificati i links sospetti, che potrebbero essere la causa dell’azione manuale, fai in modo di usare l’esempio fornito da Google come metro di giudizio. Il mio consiglio è semplice: in base a quell’esempio, comincia a verificare manualmente tutti questi link sospetti riportandoli in un excel spreadsheet, e cerca di capire se rimandano a schemi di links o meno.
Per riconoscere links mirati alla manipolazione, Google si concentra su elementi come i seguenti:
- L’anchor text del link (testo di ancoraggio, in italiano): che tipi di anchor texts sono presenti per questi links? Qual è la concentrazione di anchor text che sono exact match corrispondenti a tali links? Per exact match si intende la keyword/keyphrase esatta per cui intendi posizionarti su Google. Per esempio: se ho un sito che vende sneakers, e risulta che tale sito ha un’alta concentrazione di exact match verso la parola “sneakers”, questo sicuramente farà alzare le antenne ai robots di Google in quanto è probabile che tali links servano a manipolare il ranking.
- La pagina di destinazione del link: è chiaramente una pagina commerciale? Quali pagine ricevono il numero più alto di backlinks? Esiste un numero non naturale di links verso una pagina specifica, magari ad alta conversione sul tuo sito? Se la risposta è sì, allora ci sono buone possibilità che qualche tentativo di manipolazione sia avvenuto a beneficio di quella pagina nello specifico.
- Il numero totale di links presenti nella pagina: quanti link arrivano dalla stessa pagina web? Se sono in numero eccessivo, Google potrebbe percepire un tentativo di manipolazione.
- La qualità e autorità del sito da cui il link proviene: è un sito affidabile? Qual è l’autorità di dominio (la famosa domain authority) di tale sito? Se tanti links provengono da siti spammy, o di bassa qualità, stai sicuro che Google se ne accorgerà.
- La posizione del link: i links al tuo sito, da che parte della pagina provengono? Dal footer, sidebar o nel contenuto? I Links nel contenuto hanno generalmente un valore più alto e tendenzialmente sono meno usati per spam o schemi di links.
Ti faccio un esempio per rendere l’idea: il sito destinatario della penalizzazione, mostrata nella prima immagine dell’articolo, è un sito straniero abbastanza grosso su mobili e divani. Analizzando il profilo backlink questa è la situazione che ho trovato:
- Decine di links di bassissima qualità, circa 70% dei quali provenienti da siti molto vecchi o creati a scopi di link building, con bassissima domain authority.
- Molti di tali links con anchor text di tipo exact match, spesso esageratamente ottimizzati. In particolare, un’alta concentrazione di anchor text “divani” e “mobili”.
- Alto numero di blogs o articoli non contenenti altri links se non verso il sito in questione.
- Spesso e volentieri links non inseriti nel contenuto ma nel footer o nelle immagini.
Non ci vuole molto a capire che tale sito ha cercato di alterare i risultati di ricerca creando una alta quantità di links “cattivi” e non naturali, puramente mirati a manipolare i posizionamenti di determinate pagine (divani e mobili in particolare).
Step 3) Il prezioso Disavow File
A questo punto è necessario compilare un disavow file. Il disavow tool di Google è uno strumento creato appositamente per chiedere a Google di non considerare i links innaturali durante la valutazione complessiva del tuo sito. Tali links vengono “rinnegati” e non dovrebbero causare alcun impatto negativo sui tuoi posizionamenti.
Hai bisogno di aiuto con il tuo disavow file? Non preoccuparti, Google ha una guida su come creare e formattare il disavow file.
Passiamo a una serie di domande frequenti:
- Quanto ci vuole affinché Google processi il mio disavow file e rinneghi i links selezionati?
Bella domanda! Come forse saprai se lavori in SEO/SEM, Google non rilascia mai troppe informazioni sui processi interni – in base alla mia esperienza tale periodo può durare qualche settimana, molto dipende dalla dimensione del sito (e c’è chi insinua da quanti soldi spende in AdWords).
- Ho sbagliato a caricare il disavow file, oppure lo voglio aggiornare: cosa succede a quello vecchio?
Se vuoi caricarne uno nuovo, semplicemente scarica il file vecchio, inserisci i nuovi links identificati come “toxic” e carica il nuovo file che sostituirà quello precedente. Indipendentemente dall’essere stati colpiti da una penalty o meno, io consiglio di aggiornare il proprio disavow file almento 1-2 volte l’anno.
- Ho completato e caricato il disavow file: sono finalmente libero dall’azione manuale?
Putroppo la risposta è “Ni”. Continua a leggere per scoprire il prossimo step.
Step 4) Link removals: pegno da pagare per il webspam
Spesso il disavow file non è abbastanza per risolvere un’azione manuale. Google vuole fare in modo che non si violino le sue regole in futuro, ecco perché la complessità di questo processo. Quando pensi che il tuo sito non violi più le Google Guidelines, puoi chiedere la riconsiderazione del sito. Il Google Webspam team esaminerà il tuo operato e deciderà se rimuovere la penalizzazione o meno.
Tutto chiaro, giusto? Sbagliato! Facile a dirsi, difficile a farsi. Per alcune penalizzazioni mi sono trovato a chiedere la riconsiderazione del sito più di una volta (il massimo mai capitato è stato 3 volte), in quanto Google aveva giudicato i miei sforzi non sufficienti.
Ma allora cosa serve per convincere Google? Esiste una formula magica che convince Google a rimuovere l’azione manuale il prima possibile? La risposta è No! In base alla mia esperienza, quel che serve è mostrare che si è fatto di tutto per ripulire il proprio profilo backlink, ed è per questo che in alcuni casi di penalizzazione bisogna considerare la procedura nota come link removals. Tale metodo consiste nel contattare i webmasters dei siti nei quali sono stati trovati spammy links e chiederne la rimozione.
Contattare tali siti non è semplice: innanzitutto, bisogna trovare una email o contact form affidabile a cui scrivere, poi lo step successivo è chiedere cortesemente la rimozione di quel determinato spammy link. Come potete immaginare, spesso tali richieste vengono ignorate o non sono prese in considerazione a meno che non si offra una “ricompensa” in cambio della rimozione del link. Mi sono trovato in varie situazioni: alcuni webmasters chiedono 5 dollari, altri anche 200, altri ancora rispondono in modo offensivo e rude. Non preoccuparti: succede a tutti – l’importante è mostrare a Google che si è provato a rimuoverli. Quando le somme richieste sono piccole, tendo a pagare il webmaster solo se ho l’assoluta garanzia della rimozione del link, altrimenti mi limito a contattare i siti in questione.
Per procurare quante più prove possibili, ho trovato utile fare screenshots di tutte le email mandate con richiesta di rimozione links, che ho poi salvato in un word document e mandato a Google come parte della richiesta di considerazione. Oltre a tale documento, un modo efficace per dimostrare a Google quali domini ho contattato è completare il disavow file con una serie di appunti. Mi spiego meglio – il disavow file è un file di testo che “può contenere informazioni aggiuntive sui link esclusi, purché ogni riga di descrizione inizi con il carattere “#” (tutte le righe che iniziano con # verranno ignorate dal software).”
Il mio suggerimento è proprio quello di segnalare a Google quali domini hai contattato e quali hanno rimosso il link per tua richiesta, proprio nel Disavow file, come nell’esempio sottostante:
(Fonte: Google – esempio di Disavow file)
Step 5) Il verdetto di Google
Una volta spedita la richiesta di riconsiderazione, non devi fare altro che avere un po’ di pazienza e aspettare qualche giorno/settimana (birra e netflix sono ottimi compagni di attesa in questo caso), e prima o poi Google manderà un messaggio al tuo account Search Console, specificando se l’azione manuale è stato rimossa o meno. In caso di risposta negativa, non ti arrendere: ricomincia dallo step 1 e cerca di ri-valutare il tuo procedimento; fai in modo di non dimenticare links altamente sospetti, fai una migliore disamina del tuo profilo backlink, e magari cerca di eseguire un processo di link removal più efficace. Come detto in precedenza, a volte servono più richieste di considerazione per rimuovere una penalizzazione.
Top tip: nel caso in cui la prima richiesta di riconsiderazione fallisca, ti suggerisco di non limitare la tua analisi a spammy Follow links, ma prendi in considerazione anche i NoFollow links.
Spero che questo articolo possa essere di aiuto nel comprendere i concetti base delle penalizzazioni Google e in particolare le azioni manuali. Se sei interessato a saperne di più sull’update dell’algoritmo Penguin di Google nel corso degli anni, puoi leggere una guida che ho scritto (in inglese) qui.