Il modello di business e l’ottimizzazione SEO
by 23 Settembre 2013 16:00 3.8K views0
Ultimo aggiornamento 18 Giugno 2020
Il modello di business è l’insieme delle soluzioni organizzative e strategiche attraverso le quali l’impresa acquisisce vantaggio competitivo (wikipedia), oggi vediamo quali sono le indicazioni che un SEO può derivare dalla comprensione di un business model e soprattutto perché l’impresa non deve privarsene.
Il business model, in poche parole serve a definire quali prodotti di un’azienda sono destinati a quale pubblico di riferimento, attraverso quali canali e in che modalità vanno comunicati, quali sono i potenziali partner e quali strade sono percorribili attraverso di essi in funzione di allargare il proprio business e sfruttarne tutto il potenziale. Non è scorretto dire che:
Il business model definisce il potenziale di un’azienda
Ogni volta che mi viene richiesto di realizzare uno studio per determinare le parole chiave adatte all’ottimizzazione seo e/o per la link building, devo tener conto dei tre principi in base a cui si scelgono le keywords:
· Pertinenza: la chiave è pertinente con il segmento di mercato
· Rilevanza: la chiave è rilevante rispetto al modello di business
· Concorrenza: la chiave è interessata da campagne seo/sem
Si tiene conto solitamente del fatto che una chiave rilevante è anche pertinente, ma non è sempre vero il contrario e che la concorrenza viene valutata per decidere su quali chiavi investire più o meno risorse, ma non è tutto qui, un SEO non dovrebbe limitarsi ad aprire il keyword planner e cercare le chiavi rilevanti sulla base della pertinenza suggerita dallo strumento di Google, per il semplice motivo che quella è il più delle volte una pertinenza semantica, mentre se hai elaborato un modello di business, sai che c’è un altro livello di pertinenza che non è semantico, ma tendenziale.
Faccio un esempio
Se l’azienda per cui faccio SEO produce cioccolato, il keyword planner mi fornirà una serie di parole chiave pertinenti con il cioccolato, ma non con tutti i prodotti o gli argomenti slegati dal cioccolato e di interesse rispetto allo stesso pubblico di riferimento come il rhum, i sigari, il vino, la pasticceria e in genere tutti i prodotti che possono essere degustati insieme (o girano intorno) al cioccolato e che per questo motivo potrebbero essere stati previsti nel modello di business e oggetto di ottimizzazione seo.
Insomma il planner ignora per sua natura che nel mondo del cioccolato esistono correlazioni impertinenti da un punto di vista semantico, ma tendenzialmente vicine, quindi rilevanti rispetto al modello di business.
A questo punto si aprono strade, che ci portano a incrociare nuovi pubblici di riferimento e cercare nuove piazze digitali da frequentare allo scopo di diffondere link e implementare la co-citation per aumentare la popolarità del sito su cui lavoriamo, non più rispetto ai soli prodotti che vende ma anche per tutti gli ambiti intorno ai quali è possibile sviluppare il potenziale dell’azienda.
Come intercettare le tendenze
Qualche tempo addietro ho scritto un articolo sulla mappatura delle tendenze per la seo, in cui ho descritto un paio di software specifici per l’analisi netnografica.
Esistono strumenti che “ascoltando” la rete riescono a tracciare gli interessi correlati e segmentare gli utenti che scrivono di argomenti specifici come il cioccolato. Attraverso questi software, i sociologi e i nuovi etnografi digitali, possono fare inferenza e orientare tanto il lavoro di chi deve scrivere un modello di business, quanto quello del consulente SEO, come in seconda battuta quello dell’agenzia di comunicazione che svilupperà le campagne adv.
Insomma, la Nielsen, con i suoi focus group e le interviste, sarebbe destinata a cedere il passo in favore di un nuovo tipo di ricerca che non astrae l’utente dal suo mondo, ma ne intercetta bisogni e desideri in modo naturale, attraverso la comprensione e l’interpretazione del sentiment relativo ai post che lascia spontaneamente in rete.
Qual è il vero potenziale del progetto SEO che stai sviluppando?
Ci hai mai pensato?