Divagazioni nella SEO copywriting e content relevance

by francesco 3.9K views0

Ultimo aggiornamento 20 Luglio 2022

La divagazione è quel momento in cui interrompi il filo logico dell’argomento che tratti per esplorarne un’altro più o meno pertinente, ma comunque diverso. Divagare può essere un buon modo per rinfrescare l’attenzione degli utenti, ma può anche sviarli e portarli fuori dal topic di partenza, con conseguenze negative per l’apprendimento.

L’articolo di oggi prende spunto da un post in cui Alberto Cogo solleva una delle questioni fondamentali della SEO Semantica. Se da un lato analogie, figure retoriche e metafore possono rendere più scorrevole la lettura di un documento web, è meglio usarle oppure non è ancora il caso? Alberto ha osservato i blog di alcuni SEO professionisti trovandovi battute, metafore e modi di dire. A ragion veduta di ciò, si chiede se tale condotta non sia tale da rendere più difficile un buon posizionamento per gli articoli sulla base della valutazione del testo.

Cos’è l’ottimizzazione SEO di un testo

Un problema che riscontro nella formazione SEO in Italia è che l’argomento SEO copywriting viene saltato del tutto dai docenti che ritengono i testi ininfluenti lato SEO e trattato con superficialità da chi si limita a fornire indicazioni sulla lunghezza, sui tag di intestazione, sull’utilizzo degli anchor text, sui principi di prominenza, prossimità etc.

La SEO copywriting non attiene solo alle linee guida per infilare meglio le chiavi di ricerca nel testo, ma ha a che vedere con la grammatica e la sintassi. Google fa di tutto per cogliere il significato di ciò che scriviamo e talvolta riesce a fare cose dignitosissime, come riporto nello studio sulle analogie, tuttavia se vuoi essere certo che colga TUTTO ciò che vuoi trasmettere, devi lavorare sulla semplificazione estrema, riducendo il numero di proposizioni subordinate ed escludendo tutte le forme idiomatiche che richiedono l’interpretazione del lettore.

Devi farlo sempre? Direi di no, perché c’è contenuto e contenuto. Il mio suggerimento è semplificare il registro comunicativo il più possibile quando sviluppi una guida su argomenti “pop” come fa Salvatore Aranzulla (il maestro) e in generale quando hai forti velleità di posizionare il tuo articolo su serp competitive. Non mettere alla prova le capacità di Google.

Seogarden vs gli altri progetti

Il modo in cui scrivo per questo blog è (quasi sempre) diverso dal modo in cui lavoro sui piani editoriali dei progetti che seguo (un centinaio nel 2016). La differenza è data dal fatto che Seogarden non punta a posizionare articoli in particolare su Google a meno che non parliamo di SEO test, ma unicamente a coltivare la rilevanza delle pagine web principali come quella sui costi SEO, che ultimamente ha ottenuto un featured snippet per le query SEO prezzi e Costi SEO. Il modo in cui lavoro sul MIO piano editoriale, articolo dopo articolo, serve a coltivare la mia reputazione, che si concretizza direttamente nell’unico vero posizionamento che conti, quello nella percezione del mio pubblico di riferimento. In definitiva, branding e personal branding non sono cose che si risolvono in 6 mesi di lavoro.

Divagazioni e storytelling

Tornando al tema principale (in effetti divagavo, quindi ci sta) le divagazioni possono essere pericolose oppure no a seconda di cosa intendiamo per divagare. Se per divagare rispetto al tema “pannolini” inseriamo nel nostro testo un paragrafo che racconta un aneddoto sulla nostra infanzia, possiamo ottenere un riscontro peggiore rispetto ad altri tipi di divagazione, ad esempio sui biberon o sui giocattoli per la prima infanzia trovati più utili o meglio progettati. La divagazione è una buona strada quando intercetta topic correlati, se poi riesci a divagare sulla tua infanzia e allo stesso tempo trattare topic correlati, allora stai unendo lo storytelling ad una buona seo copywriting. Ecco un buon contenuto!

Due cose sulla Content Relevance

Ultimamente si discute del fatto che la text relevance sia un fattore di ranking più forte di prima, in alcuni casi addirittura più importante dei backlink. Sono certo che Google vada in questa direzione, ma vorrei marcare la differenza tra text relevance e content relevance. In questo periodo storico sarebbe ingenuo concentrarsi sul testo come unico aspetto del contenuto tale da influire sulla rilevanza dello stesso. Il contenuto va gestito in senso olistico. Essere rilevanti rispetto al contenuto non vuol dire solo avere una buona keyword research, ma significa curare anche gli aspetti di usabilità e user experience della pagina web. Come funzionano le correlazioni? Il testo si legge? E gli elementi di conversione?

Che tu ti conceda una buona divagazione ogni tanto oppure no, non perdere mai di vista i tuoi utenti e quello che vuoi ottenere dal tuo progetto web.

Prendi pure la tangente… fallo in modo intelligente!