Intervista SEO: Valentino Mea

by francesco 5.5K views0

Ultimo aggiornamento 28 Maggio 2017

valentino mea
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Valentino Mea, napoletano laureato in giurisprudenza, (auto)trapiantato a Milano nel 2010 per seguire i suoi clienti, è consulente di Search Marketing per agenzie e aziende b2b. Tutto il resto (o quasi) è qui sotto.

 

 

 

In che anno hai cominciato e soprattutto perché? (puoi ancora smettere)

È iniziato tutto per caso, quando lavoravo per un’azienda di mutui che provava ad emulare il boom di Mutuionline.it. Nello studiare il fenomeno mi sono avvicinato alla materia nel 2006, ma è dal 2010 che svolgo consulenza SEO a livello professionale da quando mi sono messo in proprio e ho fondato la mia società. Ho cominciato perché è un lavoro che stimola la mia competitività ed ho continuato perché è una sfida che si rinnova ogni giorno.

Come hai imparato a fare SEO?

Ho imparato a fare SEO principalmente studiando i grandi portali (Amazon, Zalando, ecc.) e i miei competitor online, tramite l’analisi delle serp di Google in merito alle keywords del nostro settore. Nella nicchia SEO competono le migliori web agency e i migliori professionisti e, poiché mi piace giudicare i professionisti in base al lavoro svolto e soprattutto ai risultati, quelli che sono più presenti sono per me una grande fonte di ispirazione, ricerca e analisi. 

Ancora oggi per me risulta una grande sfida comprendere perché mi hanno superato in serp, cercare pattern che li accomunano ed estrarre regole da testare poi sui miei progetti per verificare se funzionano. Quindi sono diventato un consulente SEO studiando, analizzando e sperimentando tutti i giorni. 

Cosa faresti a Matt Cutts (o chi per egli) se vi trovaste di notte da soli in un vicolo buio e senza telecamere?

Dopo averlo salutato e rassicurato che non voglio aggredirlo 😉 gli consiglierei di fare politica perché ha un vero talento in questo.

Quali SEO italiani ti hanno ispirato? In base a cosa li giudichi?

Come spiegavo precedentemente, mi piace giudicare i professionisti in base ai risultati reali e quindi se sono in grado o meno prima loro di essere presenti su Google per le keyword del nostro settore. Sono moltissimi i SEO che mi ispirano ma piuttosto che fare nomi e cognomi (la lista sarebbe piuttosto lunga), ritengo sia più utile invitare i tuoi lettori ad analizzare le serp e comprendere da soli i professionisti da cui ci si può imparare qualcosa o molto.

Anzi un nome vorrei farlo, ma non è Italiano: Jorge Rivera. Probabilmente nessuno di voi lo conosce ed ormai non fa neanche più SEO, ma è la prima persona che mi ha parlato di questa disciplina e senza di lui chissà se avrei mai cominciato.

Cos’è veramente la SEO?

La SEO è un canale pubblicitario come potrebbe essere uno spot televisivo, ma è più misurabile e quasi sempre presenta un ROI più positivo rispetto ai media tradizionali. La SEO ha senso solo quando produce business per un sito. A volte sento dire che la SEO non funziona e spesso chi dice questo è proprio chi in realtà non sa farla. Chi conosce la SEO e sa applicarla, produce business per i progetti personali e per i propri clienti. Quindi per essere un bravo consulente SEO bisogna essere in grado oltre che di raggiungere gli obiettivi, anche di analizzare e riportare in modo corretto i risultati ottenuti per permettere una corretta comprensione del ROI complessivo.

Quali software utilizzi per fare SEO?

Basando principalmente la mia strategia SEO sull’analisi, il tool principale che utilizzo è Google Analytics seguito daGoogle Search Console ed Excel. Per l’analisi della concorrenza mi aiuto con Semrush e Seozoom. Per il crawling utilizzo Screaming Frog e Visual SEO Studio e solo nei casi di siti molto estesi Deepcrawl.com. Per la link intelligence Ahrefs che ritengo di gran lunga superiore a Majestic. Per la link pruning mi affido a LinkRisk di Kerboo.com quando devo analizzare un profilo ai fini di depenalizzazione. Per l’analisi dei file log che ritengo fondamentale per ottimizzare il crawling di siti di grosse dimensioni, utilizzo Splunk. Per la ricerca keywords mi è comodo Market Samurai oltre al Keyword Planner per la ricerca, mentre per la selezione ho creato un tool che stabilisce le più performanti sulla base di un algoritmo proprietario. Per fare link prospecting è ScrapeBox il mio alleato. Per il monitoraggio del ranking la SEO Powersuite, che permette di monitorare un numero infinito di parole chiave ed ha il miglior rapporto qualità prezzo sul mercato.

Quali consigli daresti a un SEOFITA? (giovane sulla cattiva strada)

Parlerei prima di tutto di passione, ma naturalmente da sola non basta perché ci vuole anche metodo per svilupparla. Quindi gli consiglierei di studiare, analizzare, sperimentare e praticare continuamente. 

Poi lo inviterei a non cercare scorciatoie ma ad impegnarsi a creare procedure e a sviluppare un metodo di lavoro che lo metta in condizione di applicare sui progetti gli studi effettuati e le competenze acquisite.

Il bello di questa professione è che ogni giorno si impara qualcosa di nuovo. Approfittane!