Intervista SEO: Roberto Serra

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Ultimo aggiornamento 30 Giugno 2017

Roberto Serra
Roberto Serra

Molti conoscono il nome di Roberto Serra perché organizza ogni anno il WMT a Cagliari, ma non tutti conoscono il suo vissuto professionale. Ho avuto modo di incontrarlo di persona e oggi posso dire che Roberto è una persona che merita attenzione, per lo meno quella che metterai nel leggere il racconto della sua esperienza.

 

In che anno hai cominciato e soprattutto perché? (puoi ancora smettere)

Ho iniziato ad appassionarmi alla SEO subito dopo aver terminato l’università. Era esattamente il 2007 e in quel periodo avevo bisogno di credere in una vita distante dai tavoli che giornalmente servivo in ristorante per mantenermi durante l’università. 

Sono uno che da adolescente dormiva con il comodore 64 al posto del cuscino, ma quando mi trovai a scoprire che in Italia esisteva una classe di concorso per l’insegnamento che aveva più posti liberi che professori (A022 scultura) mi tuffai in quel percorso di studi con l’unico scopo di riuscire ad insegnare una volta terminata l’università. Volevo guadagnarmi il mio posizionamento tra le liste dei fortunati impiegati statali a tempo indeterminato esenti dal dover ricercare ricorsivamente un lavoro.  Detto fatto mi trovai al termine dell’università giovane scultore laureato con il massimo dei voti all’accademia di belle arti di Sassari. 

Finita l’accademia ho tentato il colpaccio, credevo che attraverso un curriculum artistico abbastanza corposo potevo riuscire ad entrare nella graduatoria d’insegnamento e nel 2008 ho fondato un collettivo artistico con lo scopo di collezionare numerose mostre in giro per il mondo. Di arte non ci ho mai capito tanto, mi limitavo a fare fotomontaggi ed è stato incredibilmente divertente perché senza un euro in tasca siamo riusciti a varcare soglie molto importanti come quelle di  Seattle, della Svizzera sino a ricevere l’interesse di Musei Nazionali come nel caso della pinacoteca nazionale MUS’A. 

Sebbene tentato dal colpaccio avevo intuito che attraverso internet potevo riuscire ad intercettare le persone e spinto dalla convinzione che altri potessero avere questa mia stessa esigenza, in preda a deliri NERD notturni, in circa un anno ho creato e posizionato il mio primo sito web. 

Mi dedicavo dunque all’insegnamento e all’approvvigionamento del mio CV artistico, ma quasi fossi dottor. jekyll e mister hyde, mentre di notte lavoravo al posizionamento del mio primo sito web, durante il giorno vestivo i panni del professore con occhiaie tali da superare per tonalità quelle di un sedicenne fumato e bevuto.

Quando arrivarono le prime richieste, i tempi dettati della scuola mi ostacolavano parecchio e dopo averla ponderata feci una scelta non facile.

Della scuola pubblica mi piaceva il bel rapporto con i miei studenti ma non ci ho messo poi tanto per capire che il sistema scolastico non faceva per me. Ho mollato tutto per gestire i miei primi clienti dedicando alla SEO la quasi totalità della mia attenzione, perché a differenza dell’arte la SEO mi appassionava per davvero e ottenere risultati mi dava grande soddisfazione. Fanculo alla scuola, al lavoro sicuro, alle mostre di cui non mi importava niente e a tutto quel mondo dove apparire era sempre la cosa più importante. Nel 2010 ho mollato definitivamente la certezza lavorativa per la quale avevo fatto tanto spinto dell’unica convinzione di pretendere dalla mia vita giornate più ricche di motivazione e voglia di fare.

Proprio parlando di “fare” ripresi per l’appunto a fare il cameriere (part time) investendo tutto nelle poche richieste che ricevevo dal sito convinto che un giorno sarei riuscito a staccare definitivamente la spina del lavoro da dipendente a cavallo di una felice mia carriera da freelance. 

Come hai imparato a fare SEO?

Come ti dicevo prima ho studiato tanto a discapito di un’incredibile quantità di ore di sonno. La notte leggevo e mettevo in pratica continuamente, avevo fretta di imparare ma ancora di più, avevo bisogno di vedere che quanto facevo funzionava DAVVERO. 

È importante sottolineare come diversi anni fa le cose fossero tecnicamente diverse. Fare SEO oggi è molto differente e credo che in futuro lo sarà ancora di più. Con la SEO impari ogni giorno e proprio come nel caso dell’arte, tante cose proprio dopo averle imparate le devi mettere da parte. 

(Cit. Impara l’arte e mettila da parte).

Allora per me link bulding e seo offsite erano una pallida visione,  per quanto fosse lampante l’importanza di directory mitiche come la yahoo directory, DMOZ o le llink whell fatte su squidoo preferivo concentrarmi sulla seo insite. Lavoravo sulla ricerca delle parole chiave utilizzando principalmente il vecchio Google keyword tool, dedicavo attenzione ai tag strutturali principali come title, metakey, description o gli alt sulle immagini. 

Per quanto concerne i testi mi preoccupavo di ottimizzarli sotto il profilo della  prominenza, della densità e della prossimità delle parole chiave che volevo ottimizzare. Per diverso tempo ho fatto anche dei test per verificare come la sovraottimizzazione potesse influire positivamente o negativamente e sono giunto alla conclusione che allora (come oggi?) i motori di ricerca non erano così evoluti o intelligenti come si mormorava in giro. 

Ho imparato parecchio facendo tante prove, specialmente quelli che mettevano alla prova i motori di ricerca. Ho imparato a utilizzare scrapebox e senukex e fatto centinaia di test mettendo alla prova big G con tutto quello che non si doveva fare, volevo capire, ero curioso della curiosità che hanno i bambini davanti ad un pacchetto con il nuovo videogioco. Tornavo a casa, analizzavo le SERP e se era successo quello che immaginavo sorridevo tanto da sollevare le guance e riprovare nuovamente.

In poche parole ho imparato a fare SEO mettendomi a provare sul campo quanto leggevo, sbagliando e correggendo per il tempo necessario a raggiungere le mie conclusioni sul funzionamento di quanto facevo. 

Cosa faresti a Matt Cutts (o chi per egli) se vi trovaste di notte da soli in un vicolo buio e senza telecamere?

Coglierei l’attimo approfittando di questa incredibile opportunità per chiedergli di dirmi qualcosa di veramente difficile da sentire da altre parti, qualcosa che ai convegni non dice mai nessuno, ciò che mai e poi mai puoi sentire ad una convention sulla SEO UFFICIALE. Sono abbastanza sicuro che gli offrirei una bottiglia di mirto per poi chidergli, una volta saturo dai fumi dell’alchool, la dove l’uomo diventa debole, di dire velocemente “li vuoi quei kiwi” oppure “riaggomitolamelo”. 

Quali SEO italiani ti hanno ispirato? In base a cosa li giudichi?

In generale ad ispirarmi sono state le incredibili opportunità che internet mi ha offerto nell’insieme delle informazioni trovate. Tra i SEO italiani che stimo in particolar modo per il loro lavoro ci sono Marco Ronco eSimone Righini. Se poi posso darti un nome BONUS c’è una persona che ancora oggi reputo un grande punto di riferimento, non è un SEO,  parlo di Robin Good.

Cos’è veramente la SEO?

Questa è una domanda trappola alla quale cercherò di non cedere. Credo che oggi “fare SEO” significhi impegnarsi per risucire ad intercettare la domanda offrendo un prodotto web a prova di essere umano prima ancora che di motore di ricerca. Alla domanda “cos’è la SEO” rispondo invece dicendo che la SEO racchiude tutte le attività che possono permettere ad un sito, o a un prodotto google come my business, google shopping etc… di trovarsi nella miglior condizione utile per esprimere il massimo potenziale di fronte alla scansione del crawler dei motori di ricerca.

Quali software utilizzi per fare SEO?

Non potrei mai rinunciare al software che mi permette di “calcolare, monitorare e prevedere il tempo di posizionamento” dei miei siti web. Detto questo per il resto invece ultimamente ho scoperto SEOMONITOR che mi da tra le altre cose un quadro delle parole chiave not-provided (finalmente) e uso giornalmente Semrush e Majestic. Il primo principalmente per analizzare le chiavi, gli intenti di ricerca e i competitor. Majestic per la sua capacità di link analysis. Irrinunciabile è anche Screaming frog, è incredibile come qualcosa ti sfugga sempre e con lui riesco a riparare a gran parte degli errori dovuti alle distrazioni principali come ad esempio le url che vanno in 404.

Quali consigli daresti a un SEOFITA? (giovane sulla cattiva strada)

A te che sei sulla cattiva strada ti consiglio di imparare MOLTO BENE ad organizzare.  Organizzare il tuo tempo, l’architettura dei tuoi siti, la struttura dei contenuti, gli appuntamenti con i tuoi clienti.

Mettiti degli obiettivi, scrivili su un foglio di carta e chiediti ogni giorno se hai fatto il massimo per avvicinartici. Segna quanto ti sei avvicinato al tuo obiettivo ogni giorno anche quando hai fatto poco.

Internet è un grande aspirapolvere di tempo. Fai attenzione.

Ti consiglio di sbagliare abbastanza da poter capire quali errori è meglio non ripetere, ti consiglio di non sottovalutare l’importanza del tuo tempo, ti consiglio (nuovamente) di organizzarlo per essere impegnato a fare cose che ti possano dare un riscontro reale, ti consiglio di evitare le distrazioni e di lasciar stare miti e leggende. 

Fai test su siti creati ad HOC e sii sempre corretto con quelli dei tuoi clienti.

Prova sulla tua pelle e se funziona fallo nuovamente. 

Ma sopratutto ti consiglio di utilizzare la tua faccia come termometro del tuo successo, specchiati la mattina, se ti viene da sorridere significa che stai andando bene.