Intervista SEO: Manuele Caddeo

by francesco 2.2K views0

Ultimo aggiornamento 19 Gennaio 2018

Tutte quelle che racconto su questo blog, sono autentiche storie di passione. Credo sia per questo che nell’ultimo anno sono riuscito a entrare così tanto in empatia con la comunità dei SEO: non è un mestiere che si può far bene senza esserne completamente presi. Manuele Caddeo è un ottimo esempio di come sia possibile conciliare il lavoro di coonsulente seo con l’attività di moderazione in una community esigente come quella del forum dei webmaster su Google+. Non mi resta che ricordare anche a Manuele: rispondi tranquillamente, tua madre comunque non lo scoprirà ☺

1) In che anno hai cominciato e soprattutto perché? (puoi ancora smettere)

Smettere ho smesso di fare ciclismo per professione, il SEO di mestiere lo faccio da relativamente poco per voler già smettere ☺

Scherzi a parte, io credo di essere un SEO atipico: lo facevo e non lo sapevo.

Sono un appassionato di informatica e Web fin da piccino, il mio primo 386 lo usai che avevo soli 7 anni: mio nonno, insegnante di elettronica e telecomunicazioni, cercò di insegnarmi ad usare il PC. 

Peccato ero piccolo ed invece di installare i floppy del primo “office” io giocavo a pac-man o driver.

Nonostante la sua precoce scomparsa la mia passione continuò e ben ricordo nel 1999 feci il mio primo sito Web, con il bloc notes ed un foglio bianco, tre frame e gif animate come stessi arredando la cameretta di un bimbo neonato.

Esisteva già il primo Front Page di Microsoft, ma io preferivo scrivere a mano, mi divertivo. 

Era il 2000 ed un mio amico mi disse: guarda questo motore, è diverso, è il migliore e troviamo tutto: era nato Google.

Quando ho iniziato veramente non lo ricordo, è sempre stata una passione fin dagli albori.

Comunque ho iniziato a lavorare da free lance (un po’ come tutti noi credo), poi ho iniziato a collaborare con agenzie nel Milanese nel 2011 e l’anno scorso mi sono traferito a Milano in modo fisso per lavorare presso FIND.

2) Come hai imparato a fare SEO?

Abitando in periferia, in Liguria al confine con la Francia, certi mestieri non c’erano e non ci sono, così il Web è sempre stata solo una passione fatta per Hobby.

E’ stato grazie ad una conoscenza fatta in ambito “extra-work” che ho capito di poter trasformare questa mia passione un mestiere, conoscendo Marco Loguercio, per il quale ora lavoro.

Ho imparato da lui e dalle notti in bianco (che ovvietà…), comunque leggendo forum e siti Americani e praticando molto, non ci sono altre vie, soprattutto se abitavi dove sono nato io.

3) Cosa faresti a Matt Cutts se vi trovaste di notte da soli in un vicolo buio e senza telecamere?

Risponderei al suo sorrisino con un altro sorrisino (mamma che nervoso vedere ridere nei video), lo inviterei al bar e gli offrirei birra fino al limite del collasso, ma prima che perda l’uso della parola, con un po’ di “persuasive talking”, gli farei ammettere quante ca****e ha detto e dice pubblicamente. 

Poi mi dimenticherei tutto, dato che sarei ubriaco anch’io.

4) Quali sono i migliori 10 SEO italiani? In base a cosa li giudichi?

Non ho relazioni da lungo tempo con i SEO italiani essendo nell’ambiente “ufficialmente” da poco tempo. Ovviamente avendolo avuto come modello il primo posto lo merita Marco Loguercio.

Comunque da circa 2 anni uso molto il Social Google+ dove ho potuto conoscere molte persone del settore e condividere idee ed esperienze, dalla comunità dei Webmaster di Google fino al forum GT (ed il relativo convegno), molti meritano la mia stima e sarebbe discriminante classificarli, ognuno ha i suoi punti di forza.

5) Quali sono le condizioni di lavoro ideali e le peggiori per un SEO?

Una baita in montagna d’inverno ed una palafitta al mare d’estate con un PC ed una connessione a 20Mb? 

No dai, scherzi a parte, se mi sono traferito in città un motivo ci sarà e credo anche in un posto caotico come Milano si può creare un ambiente ideale.

Lavorando con Loguercio, che segue un po’ la mia filosofia di lavoro, si cerca sempre di vivere la giornata in ottica di cosa produci e non come/dove/quando lo produci.

Le peggiori? In mezzo ad una sala dell’IT di un azienda con gli occhi puntati (e schifati) di tutti?

Scherzi a parte, per me sarebbe avere orari imposti, risorse limitate e azioni limitate; il web è bello perché libero (nei limiti), dà sfogo alla creatività e all’intraprendenza personale, se questa venisse a mancare sarebbe la fine.

6) Quali software utilizzi per fare SEO?

Banalissimo? GWT, Bing Webmaster Tool ed Excel: un must.

Beh, poi vari tool tecnici come Screaming Frog o Visual SEO.

Poi Web based ho usato a seconda dei progetti Moz, Raven o SeoProfiler.

Intelligence e link monitor Ahref e Majestic SEO, abbinati all’immancabile Search Metrics che uso veramente molto. 

Essendo io anche SEM, Keyword Tool (o Keyword Planner) di Google, insieme a Google Trends.

Amo molto anche i sistemi di alert basati su keyword, ottimi per “scovare” ipotetiche relazioni ancora “incubate”.

Tutti questi comunque non hanno valore per me se mi si toglie la vista del codice sorgente di un sito web.

7) Quali consigli daresti a un SEOFITA? (giovane sulla cattiva strada)

Non stare a credere a tutto quello che leggi su Internet, non prendere per oro colato un’informazione solo perché è scritta su un forum o sito autorevole, tutti hanno commesso errori, anche i più grandi.

Impara dai tuoi errori e se hai un’idea sviluppala. Se è sbagliata devi sbatterci la testa tu e non rendertene conto perché te lo ha detto un’altra persona.

È come nella vita, ogni errore fatto è un passo avanti verso l’essere migliore.

Ma soprattutto, quando sono giorni e notti che sei davanti a un PC e non ti esce più nulla dalla testa, spegni il PC ed esci fuori; corri a piedi, in bici, nuota in mare o scia in montagna e libera la mente senza pensare, le idee ritorneranno più buone di prima.