Intervista SEO: Ivan Cutolo

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Ultimo aggiornamento 28 Maggio 2017

ivan cutolo
ivan cutolo

Ivan Cutolo è un mio conterraneo, anche se ormai sul web sembra strano parlare di vicinanza geografica. Dopo aver seguito diversi percorsi formativi è oggi un professionista stimato dall’intera comunità SEO italiana. Come sempre ringrazio il mio ospite di oggi augurando a lui e a tutti una settimana di belle scoperte e di serenità.

 

1) In che anno hai cominciato e soprattutto perché? (puoi ancora smettere)

Di smettere non se ne parla ☺, ho (ri)scoperto una passione piuttosto che un lavoro, mi perdo tra le telefonate e le mail, ma sono così felice di fare il mio lavoro, da  non “trascurarlo” neppure in vacanza. (Con tutte le benedizioni di mia moglie!) Quando ho iniziato? mmm! Sinceramente non lo so, a memoria il mio primo sito è andato online nel 1997, poi l’arrivo di Google, e alcuni siti creati da me, avevano tante visite, ma non ero ancora cosciente di fare un’attività SEO, che in futuro si sarebbe chiamata black hat SEO.  Poi studio, passione, dedizione e, lo confesso, un pizzico di testardaggine. L’adrenalina della scalata della SERP è la componente che alimenta la passione per il mio lavoro.

2) Come hai imparato a fare SEO?

Non esistono scuole, università, diciamo studi canonici che ti insegnano a fare SEO, con questo non dico nulla di nuovo. Sono un informatico, abituato a smanettare con codici e numeri, che un giorno si è imbattuto in questa disciplina. Affascinato, ho iniziato a “corteggiarla”, a studiarla, da solo. Poi assetato ed in cerca di conferme, qui forse vado contro tendenza ☺, diciamola tutta, ho approfondito, ho imparato partecipando a diversi corsi SEO, in Italia e in Europa, dai quali ho colto diversi spunti, diversi punti di vista, per me una buona base, dalla quale con test,  con  esperienza, con errori, e  con traguardi ho costruito la mia professionalità.

3) Cosa faresti a Matt Cutts se vi trovaste di notte da soli in un vicolo buio e senza telecamere?

Cosa potrei fargli se non stringergli la mano? Non invidio affatto la sua posizione, essere il portavoce di Google non è per niente  facile.

4) Quali SEO italiani ti hanno ispirato? In base a cosa li giudichi?

Di SEO italiani ne ho conosciuti tanti, ed ognuno ha un suo punto di forza. Ne apprezzo di solito la professionalità, la lealtà, la stima nei confronti degli altri colleghi che fanno meglio, o hanno vedute diverse. Poi a grandi linee, degli uomini apprezzo l’umiltà e la capacità di saper stringere la mano all’altro. Le ispirazioni sono venute, ahimè, sempre da SEO esteri, pur apprezzando e riconoscendo il valore del lavoro di tanti SEO italiani, amici e colleghi. Che saluto! Pensandoci, un SEO italiano illuminante è Paneghel, per me un SEO concreto.

5) Quali sono le condizioni di lavoro ideali e le peggiori per un SEO?

Ideali sono le condizioni in cui un cliente ti da la massima fiducia e la massima disponibilità o quando un cliente ha le idee chiare sul progetto che vuole realizzare, e hai tutta la libertà di costruire l’intera strategia, affidandosi completamente a suggerimenti e consigli nelle varie tappe di realizzazione.

Le condizioni peggiori sono quando un cliente è convinto di essere esperto nella tua materia e vuole dirti come fare il tuo lavoro (una piaga, non so se vi capita) o altra condizione negativa è la fretta, ad esempio si aspettano conversioni a pioggia il giorno dopo la firma del contratto .:D 

6) Quali software utilizzi per fare SEO?

Non c’è SEO senza Software! Ne ho provato molti, e continuo a sperimentare le novità, ma Cognitive SEO rimane il mio pupillo, in quanto permette di fare tante cose come: tracciare il ranking delle keywords, i link in entrata, i canali social, ed inoltre la funzione più importante è legata alle penalizzazioni da Penguin. Lo affiancano Link Research Tools, Semrush e Screaming Frog, ma la funzione che utilizzo di più e il caro tasto F12 della mia tastiera, in quanto dal codice nascono spesso i primi problemi di una indicizzazione non corretta.

7) Quali consigli daresti a un SEOFITA? (giovane sulla cattiva strada)

Primo consiglio: Cambia Strada! Ci sono tante professioni, il musicista il giardiniere, perché vuoi fare proprio il SEO. Ovviamente Scherzo ☺  

Ai giovani che vogliono intraprendere questa strada, ora sono serio, suggerisco di studiare, tanto, sperimentare, tanto, farsi un’idea di come funziona l’algoritmo. Cosa dire ragazzi testate sempre sia sul web che nel muro (e vi assicuro che qualcosa che non funziona ci sarà sempre, quindi di testate ne darete tante :D). Partecipate a dei corsi, scegliendo quello a giusto per voi.  Non abbiate fretta, la SEO ha tempi lunghi!