Intervista SEO Italo Losero
by 21 Settembre 2015 15:34 2.3K views0
Ultimo aggiornamento 14 Marzo 2021
Italo Losero è un grande appassionato di fotografia e tennis, oltre che un SEO decisamente attento e meticoloso. Di lui mi hanno colpito la puntualità e il rigore nel proporre gli studi agli altri membri della community dei Fatti di SEO. In queste righe i suoi spunti e la sua storia.
1) In che anno hai cominciato e soprattutto perché? (puoi ancora smettere)
Ho cominciato nel 1997 a creare CMS; chiunque si occupi della creazione della struttura dei sistemi di produzione siti non può che interessarsi anche di SEO.
Negli anni ho percorso le tecniche e strategie SEO più diverse; a volte sorrido leggendo dei PBN (private blog network), uno dei miei primi tentativi di creare reti di link ed una delle prime sonore batoste ricevute.
2) Come hai imparato a fare SEO?
Negli anni ’80, dal mio professore di italiano delle superiori; mi ha insegnato a scrivere contenuti in modo che trasmettano messaggi chiari.
Di lì in poi è stata una continua ricerca, dal primo sito ad oggi. Ho creato un’azienda ora con qualche centinaio di domini da gestire, per molti dei quali ho ‘fatto SEO’, a volte solo con qualche parolina in un colloquio con il cliente al momento giusto, a volte costruendo sistemi dedicati.
3) Cosa faresti a Matt Cutts (o chi per egli) se vi trovaste di notte da soli in un vicolo buio e senza telecamere?
Gli offrirei in qualche locale qualche cibo buono e italiano, viste le sue preferenze alimentari. Magari con un buon vino.
Il buon cibo ed il buon vino generano sempre buoni pensieri e poi chissà… da cosa nasce cosa.
4) Quali SEO italiani ti hanno ispirato? In base a cosa li giudichi?
Non ho frequentato direttamente corsi, mi sono confrontato con chi li frequenta. Ne ho tenuti alcuni.
Non ho un SEOmito a cui ispirarmi, ma devo dire che in mezzo a tanta fuffa esiste in rete qualcosa di molto bello e approfondito, non solo al di fuori dell’Italia.
5) Cos’è veramente la SEO?
Portare la conoscenza del committente a chi ne ha bisogno.
6) Quali software utilizzi per fare SEO?
Un mucchio… frog, moz, rush tra i tanti. La maggior parte delle volte i loro dati diventano il punto di partenza per una analisi dedicata al cliente; tant’è che spesso li utilizzo in forma di API per poi ‘tritare’ i dati nei miei macinini.
Ecco, ciò che più utilizzo sono i miei software costruiti ad hoc per ogni cliente, a seconda delle necessità. Dispendiosissimo in termini di tempo, poco premiante in termini economici, ma.. sai le soddisfazioni.
Ti allego qui uno dei grafici che utilizzo, quello che traccia nel tempo i posizionamenti; è un concetto a volte poco chiaro, ma spiegandolo su un’immagine il cliente percepisce il lavoro svolto e i risultati ottenuti.
Ogni riga è la posizione di una keyword, il grafico riassume gli effetti di mesi di lavoro per portare il gruppo delle kw in buona posizione nella SERP, percepito come spostamento del fascio delle curve verso l’alto. Vengono poi associati gli interventi nel tempo (contenuti, social, backlink) per analizzare, per ogni keyword, cosa ne ha consentito l’avanzamento o meno.
7) Quali consigli daresti a un SEOFITA? (giovane sulla cattiva strada)
Studiare molto.
Dopodichè, per acquisire una capacità originale, fare proprio il detto degli alchimisti:
“Libros rumpite, ne corda vestra rumpantur”. [Spezzate i libri, affinché non vi si spezzi il cuore.] Rosarium philosophorum
😉