Intervista SEO: Gino Topini

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Ultimo aggiornamento 14 Luglio 2017

gino topini
gino topini

Gino Topini è un SEO che vive e lavora a Londra. In questo periodo mi fa piacere raccontare la storia di chi (pur italiano) opera all’estero, fosse solo per tentare di inquadrare eventuali differenze di mentalità o approccio. Auguro a tutti buon lunedì e buona lettura.

 

 

1) In che anno hai cominciato e soprattutto perché? (puoi ancora smettere)

Era il 2005 e lavoravo per una ditta inglese che operava nel settore del turismo di incoming su Londra. Il mio primo approccio alla SEO è stato quello fatto con le doorway pages, con il keyword stuffing messo in un DIV fuori dallo schermo (e funzionava, ah, se funzionava) e con gli alt nelle le gif da 1×1 pixel.

Tutte cose che se ora solo le pensi, Google ti penalizza.

In quell’agenzia facevo SEO per la versione italiana, francese e inglese del sito web. Da lì in poi ho preso sempre più passione per la materia e ancora oggi mi emoziono quando vendo salire in SERP un sito su cui lavoro. Praticamente, ho iniziato per “dovere” e oggi continuo per passione.

Smettere di fare SEO? Solo se e quando la materia morirà… (sono anni che oramai gli tirano i piedi ma è sempre bella viva); magari cambia il modo di fare SEO, ma il concetto è “sempreverde”.

2) Come hai imparato a fare SEO?

All’epoca la mia “Bibbia” era il Forum GT. È lì che ho imparato i concetti base e che “spiavo” quelli che secondo me erano già bravi SEO (e che ad oggi sono ancora tra i migliori, alla domanda “4” ti dirò chi sono).

Dal punto di vista pratico, ho appreso facendo test su siti web interni all’azienda (anche sbagliando a volte, ma come dice il proverbio “sbagliando s’impara”, ed è vero).

3) Cosa faresti a Matt Cutts (o chi per egli) se vi trovaste di notte da soli in un vicolo buio e senza telecamere?

Il pentothal. Di brutto! (se non hai mai letto Diabolik, è il siero della verità usato dal famoso ladro) E poi andrei giù a domande “indiscrete”. Questo a parte, mi piacerebbe prendere un caffè insieme, mangiare qualcosa e parlare un po’… magari saperne di più sulla vita lavorativa interna a Google.

4) Quali SEO italiani ti hanno ispirato? In base a cosa li giudichi?

Uno dei primi è stato Enrico Altavilla, aka LowLevel, ricordo ancora oggi quel famoso post “Gli è tutto sbagliato, tutto da rifare” che ha portato in qualche modo a cambiare l’approccio alla SEO.

Un altro nome è Stuart Delta, dal mio punto di vista un pozzo di conoscenza sulla materia.

Antonio de Giovanni è un altro eccellente SEO, di lui ricordo, tra le altre cose, il modo in cui ai tempi vinse il concorso dei Fattori Arcani (era il 2006, se non sbaglio), fu il primo ad approcciare alla SEO in un modo più “americano”.

Seguo molto anche Francesco Margherita, mi piace molto il suo approccio allo studio delle SERP e alla semantica.

Infine, non posso non segnalare Marco Ziero, davvero un caro amico e in generale una persona molto in gamba, lo sto “spiando” per quanto riguarda l’ASO (il posizionamento negli app store).

5) Cos’è veramente la SEO?

Secondo me è l’arte del saper dare visibilità ad un progetto web, in tutti i modi possibili.

6) Quali software utilizzi per fare SEO?

Il primo è la testa, perché a parte tutto quello che un software può dirti o farti vedere sullo schermo, la capacità di giudizio è fondamentale ed è, per fortuna, una caratteristica solo umana. È quello che, secondo me, fa la differenza tra un bravo SEO e uno meno bravo.

Entrando ora nel merito dei software, che comunque fanno risparmiare molto tempo, uso SeoZoom e SemRush per l’analisi del ranking di un sito web, per lo studio della concorrenza e per capire in quali settori si è ancora carenti.

Per la link building mi trovo benissimo con Ahrefs e con Majestic SEO.

Aggiungo anche Screaming Frog, Xenu e Google Search Console per analizzare i siti.

Chiudo con Google Analytics, perfetto per studiare il comportamento degli utenti (che ritengo essere un importante fattore di ranking).

Un consiglio è quello di imparare a studiare i log, ti aprono ad un mondo di informazioni che non hai idea.

7) Quali consigli daresti a un SEOFITA? (giovane sulla cattiva strada)

Fornisciti di pentothal anche tu, potresti incontrare Matt Cutts.

Scherzi a parte, studia la teoria sui forum di settore, segui i gruppi SEO, i blog italiani e stranieri, partecipa attivamente alle discussioni (non limitarti a leggere) e fai i test, senza aver paura di sbagliare.

Come consiglio ti direi anche di frequentare forum e siti che vanno un po’ sul Black Hat, fa sempre comodo conoscere queste cose (anche se poi magari potresti non volerle applicarle nella pratica).

Inoltre, ti invito a non prendere per oro colato né quello che dice Google in merito al ranking (anzi, direi “soprattutto” quello che dice Google), né quello che leggi in giro. Fai sempre dei test in prima persona per verificare con mano che quello che hai appreso sia vero, perché (te lo posso assicurare) non è sempre così.