Intervista SEO: Enrico Ladogana

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Ultimo aggiornamento 28 Maggio 2017

enrico ladogana
enrico ladogana

Enrico Ladogana è un SEO / Web Designer di vecchia data. Ho letto con attenzione e apprezzato molto i suoi punti di vista, alcuni dei quali sono certo potranno pure generare spunti di discussione. Saluto e ringrazio Enrico e come sempre auguro a tutti buon lunedì e buona settimana.

 

1) In che anno hai cominciato e soprattutto perché? (puoi ancora smettere)

Con il web, anzi con Internet, visto che il web non esisteva ancora ho iniziato tanti anni fa, circa 20. C’era solo ftp in laboratorio all’università e scaricavo basi per creare musica dance (per caso vi ricordate quella hit nell’estate dell’95 che andava in tutte le discoteche? Ecco, non era mia! Non ho avuto molto successo: ho smesso, infatti, molto presto).
Poi c’è stato Gopher, un surrogato di web, e quindi, finalmente, Navigator di Netscape e, via via, tutto il resto che conoscete. Qualche anno dopo ho iniziato ad appassionarmi di grafica e ho imparato l’html, nasco come Web Designer in effetti, ancora adesso il 50% dei siti che realizzo o collaboro a realizzare sono ideati a livello grafico da me. Quanto al Seo (so che sbaglio, tutti utilizzano il termine al femminile, ma io non riesco a fare altrettanto, perché non ci vedo grazia, dolcezza e sensualità in questo tipo di attività) credo di aver iniziato nel 2004, dieci anni fa circa, quando ho lavorato per una piccola azienda che mi chiedeva di realizzare il proprio sito e di promuoverlo poi. Mi pagavano ad ore, quindi sono stato costretto a trovare un modo per continuare ad essere remunerato anche dopo che il sito è stato completato! 😀
Infine ho studiato e letto molto sull’usabilità che ritengo un elemento imprescindibile per la creazione di siti web e anche per fare Seo.

2) Come hai imparato a fare SEO?

Ho letto di tutto, libri, articoli, guide. Agli inizi passavo giornate intere a scaricare post, copiarli su word e stampare tutto (credo di aver contribuito alla distruzione di una intera foresta e porterò sempre con me questa colpa!). 

Mi portavo a casa il malloppo e passavo la notte a leggere. In realtà, poi, almeno l’80% di quello che ho imparato mi è stato trasmesso frequentando i forum, Html.it in primis, poi GT Forum di cui sono stato moderatore per un certo periodo e quindi lo scomparso Tuttixuno (usavo i nick E.L. e Catone al tempo).
A chiunque si avvicini al web in generale, non solo al Seo, dico sempre: “Iscriviti in un forum e comincia ad aiutare chi ne sa meno di te, è il miglior modo per imparare!”. Se devo essere sincero i libri sull’argomento Seo mi hanno decisamente deluso, non ne ho mai individuato uno realmente utile; forse solo “SEO BOOK” di Aaron Wall mi ha fornito qualche nozione. Attualmente devo ammettere che studio molto meno e seguo in maniera più limitata l’evoluzione del Posizionamento nei Motori di Ricerca, sia perché la mia attività Seo si è ridotta rispetto ad una volta, ma, soprattutto, perché le novità si determinano con il contagocce. Sino a 6 o 7 anni fa modifiche all’algoritmo e scoperte erano all’ordine del giorno, c’era la Google Dance e l’aggiornamento del Pagerank che ci tenevano incollati al monitor per ore se non giorni (come degli idioti, aggiungo, col senno di poi!). 

Ora i cambiamenti avvengono più di rado, sono quasi sempre formalizzati ufficialmente con tanto di comunicato e c’è molto meno da scoprire. Spero che nessuno se la prenda, ma trovo che l’80% di quello che viene scritto su questo argomento sia la ripetizione, della ripetizione, della ripetizione: mi annoia, insomma. Pochi, onestamente, scrivono di qualcosa di realmente interessante ed innovativo. Due degli ultimi argomenti stimolanti rimasti credo siano la semantica applicata ai motori e i microformati

3) Cosa faresti a Matt Cutts se vi trovaste di notte da soli in un vicolo buio e senza telecamere?

Sicuramente gli offrirei una birra contenente una dose tripla di Pentotal. Nei primi istanti di stordimento direi al barista che sono un amico dell’ubriaco e mi offrirei di portarlo a casa. Giunto nel primo posto isolato, il vicolo di cui parlavi, gli farei un’unica domanda: “Dimmi qualcosa che gli altri non sanno!”. Poi, visto che ci sono, proverei a fargli firmare un contratto per ottenere un link in home page di Google.com, ma penso sarebbe inutile, anche il grande Matt Cutts ha comunque dei padroni e dubito abbia potere di firma…

4) Quali sono i migliori 10 SEO italiani? In base a cosa li giudichi?

Non me ne vogliano i giovani, io sono della vecchia scuola e, pertanto, conosco, alcuni anche di persona, quelli che hanno iniziato con me o poco prima di me. In ordine sparso, i primi che mi vengono in mente, dimenticandone veramente tanti, dico: 

Enrico Madrigano, Enrico Altavilla (da notare come il nome Enrico ricorra spesso nel mondo Seo!), Piersante Paneghel, Il Tagliaerbe Davide Pozzi, Fabio Sutto, Marco Ziero, Stefano Gorgoni, Simone Rinzivillo, Gualtiero Santucci, Vincenzo Lombino (Kerouak). 

Devo menzionare anche Key (almeno questo era il suo nick), una figura mitologica che bazzicava il forum di Html.it tanti anni fa, che scriveva in un italiano improbabile e che tanti giudicavano cialtronesca, ma che, in tutta onestà, a me ha insegnato a pensare in modo diverso, in maniera più allargata, celebre il suo (libera traduzione) “Lo spider di Google consuma corrente e l’azienda deve spendere il meno possibile” …

Non me ne voglia chi non ho citato, chi mi conosce sa che la mia memoria è quello che è!

Come li giudico? Beh su alcuni non c’è storia, sono, in assoluto, i più bravi Seo in Italia, sugli altri, in base agli scambi che, nel corso degli anni, ho avuto con loro. Sulla quantità di nozioni che mi hanno insegnato e che io, spero, di aver insegnato loro. Aggiungo, infine, che non tutti i Seo sono bravi a far parlare di se, a costruirsi una buona immagine o a lavorare di fioretto nei social, pertanto consiglio a tutti di leggersi i post anche dei meno noti, magari, nonostante i 5 mi piace, è possibile individuare un articolo originale e davvero utile per imparare qualcosa. Bisogna distinguere, insomma, tra popolarità del Seo e qualità dei suoi interventi. Sono due cose che, in genere, vanno a braccetto, ma vi sono anche numerose eccezioni, ve lo posso assicurare!

5) Quali sono le condizioni di lavoro ideali e le peggiori per un SEO?

Ritengo che le condizioni ideali si possano determinare quando si ha a che fare con un cliente che abbia discrete se non buone conoscenze del mondo del web e, soprattutto, che intuisca che solo grazie all’interazione continua tra te e lui sia possibile ottenere un ottimo lavoro. Il cliente che ti abbandona e ti lascia totale campo libero non ti consente lavorare in maniera proficua, perché solo lui è in grado di conoscere argomenti, dinamiche aziendali, concorrenza e i prodotti o servizi venduti in maniera esaustiva. Se non avviene un interscambio continuo di informazioni per quanto mi riguarda è impossibile accettare un lavoro. Non a caso quando preparo un progetto web, qualunque esso sia, inserisco sempre un clausola e cioè che mi venga fornito il nome di un referente unico che io possa contattare a mio piacimento durante tutto lo svolgimento del lavoro. Se il potenziale cliente storce il naso, difficilmente, poi, la consulenza va in porto.
Se non ti poni nelle condizioni di effettuare un buon lavoro, poi può succedere che, pur con la buona volontà e lo sforzo massimo, il risultato non sia ottimale. Il cliente non ottiene quello che pensava di ottenere e tu ti ritrovi non solo in difficoltà ad essere remunerato (nonostante la nostra sia una prestazione di mezzi e non di risultato, poi se qualcuno è in grado di promettere ad un cliente di arrivare alla posizione numero n, buon per lui, io non lo sono!) e con la possibilità che lo stesso cliente, in seguito, ti faccia cattiva pubblicità. Quanto alla operatività io ho bisogno di silenzio assoluto quando faccio Seo, del mio dizionario dei sinonimi e di un buon sottofondo musicale… 

6) Quali software utilizzi per fare SEO?

Cercherò di essere breve, potrai scrivere pagine e pagine sull’argomento. In primo luogo utilizzo quelli che chiamo gli essenziali:

Webmaster Tool.

Analytics (ultimamente sto cercando alternative, diversi siti che controllo adottano Clicky).

Xenu Link Sleuth che ritengo uno dei più geniali software inventati per la nostra professione.

Ho usato per anni Absolute Log Analyzer (ora Log2Stats) un software per l’analisi dei raw log del server che reputo veramente utile, perché su una singola riga mostra, per ogni utente, ip, reverse, ora e data della visita, pagine viste, durata, ecc. (molto utile anche per sorprendere gli amici quando visitano i vostri siti!).

Per anni ho sottoscritto un abbonamento a Wordtracker e agli strumenti di Moz e Axandra.

Uso molto Majestic Seo, qualche volta il suo concorrente principale.

Per analisi estemporanee uso qualche volta WooRank e sto testandoWebSite Auditor di Raven, che mi ha molto colpito perché analizza un sito intero e non la singola pagina.

Infine sono molto curioso di vedere all’opera il software Seozoomche sta progettando Ivano De Biasi con l’aiuto di Giuseppe Liguori, che non ho menzionato prima tra i Seo più bravi, ma che faccio adesso.

Un altro centinaio di software che ho dimenticato e/o ho rimosso.

Non posso dimenticare, poi, GtMetrix, posto che la velocità del sito direttamente o indirettamente (decidete voi) impatta in ambito Seo.

Come potete notare alcuni software che ho citato e molti altri che non ricordo non riguardano solo ed esclusivamente l’aspetto Seo, ma anche l’aspetto usabilità, social e quant’altro. Quello che voglio dire è che un buon Seo non deve limitare tutto al solo Posizionamento. Un esempio illuminante: ieri ero presso un cliente a cui faccio consulenza e cercavamo una azienda che stampasse biglietti da visita in massimo due giorni, per una emergenza. Ho selezionato uno dei primi risultati della serp e mi sono trovato di fronte ad un sito ben posizionato, ma con gravi errori di usabilità: selezionando una caratteristica dovevo attendere 10 secondi perché il prezzo si aggiornasse, il sistema di upload del sito imponeva di caricare un file grafico alla volta e noi ne avevamo 30! Abbiamo immediatamente chiuso la pagina e, di sito in sito, siamo arrivati sino alla seconda pagina della serp per ottenere un sito creato a misura d’uomo! Quello che voglio dire è molto semplice: il Seo è solo una delle attività che possono effettuarsi su di un sito, ve ne sono altre altrettanto importanti, talvolta, addirittura, più importanti. Solo l’obiettivo finale è unico e oggettivo: raggiungere la conversione, vendere, cioè, un prodotto o un servizio!

7) Quali consigli daresti a un SEOFITA? (Giovane sulla cattiva strada)

Lo dico sinceramente, io gli consiglierei di lasciare perdere. Il Seo può operare sempre meno. Spesso uso questa immagine: allargo le braccia sino ad aprirle alla loro massima estensione e dico al cliente: “questo è quello che potevo fare una volta”. Poi le riavvicino sino a quando i palmi delle mani sono ad una distanza di qualche decina di centimetri e continuo con: “questo è quello che posso fare adesso”.

Insomma che il Seo, inteso come specialista di Motori di Ricerca, sia destinato a scomparire credo sia un dato oggettivo. Per cui il consiglio che posso dare è questo: trovate un piano B, una via di fuga, studiate anche altre cose se proprio volete fare i Seo.

Aggiungo anche che ora le competenze necessarie per fare questa professione sono molte di più di quanto avveniva una volta. Al tempo bastava maneggiare qualcosa in head, mentre ora:

È necessario conoscere in maniera eccellente Html 5 e Css 3 (chi fosse rimasto a Xhtml e Css 2 deve assolutamente aggiornarsi, queste “nuove” tecnologie permettono di ridurre notevolmente la scrittura di codice e il peso di una pagina. Pensate, ad esempio, a quanto ne è necessario per creare una box dotato di shadow alla maniera classica, con Photoshop e png in trasparenze e a come questo si riduca drasticamente utilizzando l’apposita regola Css 3. E, come sappiamo, peso della pagina e rapporto codice/contenuto pesano nelle serp di Google.

È necessario conoscere almeno dei rudimenti di Javascript, nella fattispecie di Jquery (fondamentale per far comparire/scomparire testo in una pagina attraverso plugin quali accordion e tabs) e di php e/o altro linguaggio di programmazione, o, perlomeno, essere perfettamente in grado di comprendere cosa e come un programmatore possa esservi utile. Io stesso sono un cane in php, però so leggere il codice e di fronte ad un programmatore so esattamente cosa posso chiedergli, quali sono le difficoltà e come funziona un database.

Saper scrivere in maniera discreta se non buona, è passato il tempo dei testi a cazzo infarciti di chiavi. Imparare a scrivere è fondamentale, se non ne siete in grado lasciate che siano altri a farlo e occupatevi dell’ottimizzazione, consci, tuttavia, che è una grossa limitazione la vostra.

Come ho già detto non fossilizzarsi sul solo Seo, ma cercare di utilizzare anche altri strumenti per far “vendere” un sito.

Scrivere e confrontarsi sui forum e sulla loro evoluzione, gruppi dei social in Facebook, Linkedin, Google+. Frequentarne anche di stranieri, quelli Usa, ma perché no, con l’aiuto di Google Translate, anche tedeschi e francesi, o giapponesi, ecc.. Non è detto che i contenuti migliori debbano per forza essere scritti in lingua anglofona.

Infine, credo il consiglio più importante: testare continuamente! Fare esperimenti continui, test di ogni tipo, provare e riprovare prima di teorizzare qualcosa, essendo consci che una tesi può diventare spazzatura anche dopo che per 100 volte è risultata valida, ne basta, infatti, una ulteriore che non lo sia! Credo anche molto nel lavoro di gruppo: effettuare test in più persone non può che aumentare le probabilità di successo. Ricordo con piacere quando partecipai al primo concorso Seo nazionale, bisognava posizionare il termine “velocipedi equestri” se non ricordo male, imparai molto lavorando con altri Seo.

Con questo chiudo l’intervista e ringrazio tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggermi!