Intervista SEO: Andrea Pernici

by francesco 3K views0

Ultimo aggiornamento 28 Maggio 2017

Andrea Pernici è un altro personaggio che non ha bisogno di presentazioni. Project manager di GT Idea srl, sviluppatore software (specie per wordpress) e consulente seo. Anche lui è sempre là, posizionato in prima pagina quando scrivi SEO su Google, ma non è certo per questo che ho pensato di intervistarlo. Buon inizio settimana a tutti, al nostro Andrea diciamo come sempre Rispondi tranquillamente, tua madre comunque non lo scoprirà 🙂

 

1.   In che anno hai cominciato e soprattutto perché? (puoi ancora smettere)

La mia passione per il web inizia molto presto e il mio primo documento HTML lo pubblicai online nel 2000 grazie agli spazi gratuiti di interfree, ma i primi documenti ipertestuali li iniziai a realizzare alle scuole superiori in locale.

Insomma un amore di lunga data con il Web Design, la programmazione e presto, con l’inizio dell’Università, la sistemistica, Linux, l’Open Source, gli algoritmi, le ontologie e gli albori dei sistemi adattivi complessi.

Ovviamente dalla realizzazione di siti, gestione dei domini, DNS e hosting si passa per forza di cose alla fase di visibilità e dunque ecco nascere come un istinto naturale l’amore per la SEO e l’incontro con il forum gt nel 2005.

Il motore di ricerca sta prendendo una piega che attendevo da anni. Quello che studiavo nel 2001 inizia ora a diventare argomento di discussione nel Web e questo mi piace tanto. Il bello di questo lavoro deve ancora arrivare e che ci piaccia o no ci sarà tanto da fare ancora per molto tempo quindi non ho la minima intenzione di smettere 😀

2.   Come hai imparato a fare SEO?

Ho imparato a fare SEO prima studiando la teoria (fondamentale per ogni disciplina), poi applicando e testando sul campo ogni cosa.

Sicuramente il mio background tecnico e gli studi Universitari mi hanno aiutato molto sia nel mettere in pratica le cose che nel comprendere la teoria alla base di queste.

Principalmente ho imparato a fare SEO ragionando sempre sul progetto a 360°.

Ho lavorato per molto tempo come freelance e ho avuto la fortuna di lavorare su progetti internazionali e per alcune aziende tra le big SEO Americane nell’ombra e questo mi ha dato la possibilità di vedere tantissime situazioni e  modi diversi di gestire progetti di grandi dimensioni.

Oltre a questo un grande modo di apprendere è quello di aiutare le persone che hanno problemi sul forum gt. Dal 2005 a oggi poter aiutare centinaia di utenti a risolvere i problemi e districarsi in alcune situazioni mi ha permesso di confrontarmi con casi che solamente in ambito lavorativo non avrei mai potuto affrontare. Monitorare la community è di estrema utilità perché ti da la percezione di cosa sta avvenendo prima ancora delle dichiarazioni ufficiali e dunque riesci poi a spiegarti alcuni fenomeni particolari che si ripercuotono su larga scala.

Un altro modo favoloso di imaparare la SEO è quello di fare formazione…perché sei obbligato a sperimentare e studiare ogni cosa e dunque devi per forza saperne vita, morte e miracoli.

3.   Cosa faresti a Matt Cutts se vi trovaste di notte da soli in un vicolo buio e senza telecamere?

Proprio perché non ci sono le telecamere 🙂 lo ringrazierei e gli chiederei di mettere in Italia qualcuno come lui in grado di rispondere, osservare, supportare e ascoltare i feedback per evitare che gli errori e le stranezze palesi non durino secoli.

4.   Quali sono i migliori 10 SEO italiani? In base a cosa li giudichi?

Purtroppo non posso giudicare le persone con cui non lavoro direttamente quindi quello che posso dire è che nella SEO ci sono diversi ambiti di azione e che ognuno può essere bravo a modo suo.

Posso però giudicare le persone con cui lavoro ogni giorno e oltre a Giorgio Taverniti, mio socio, quello che io ritengo il SEO più bravo del mondo e forse dell’Universo è Marco Quadrella.

Oltre ad essere un amico e un collega per quanto mi riguarda credo che ci siano davvero poche figure con un bagaglio di competenze ampio come il suo che coniuga la capacità di visione progettuale/strategica fino all’applicazione tecnica e la profonda comprensione di ogni strumento possibile immaginabile.

A volte si tende a conoscere le cose in modo superficiale. Marco invece va sempre al cuore delle cose e finché non conosce una cosa al 100% non smette di studiare per trarne il massimo beneficio possibile.

Non potrò mai dimenticare il livello di dettaglio con cui mi descrisse durante un pranzo il progetto Loon di Google…e questo è solo un esempio.

5.   Quali sono le condizioni di lavoro ideali e le peggiori per un SEO?

Le condizioni di lavoro ideali possono essere molteplici, ma dipende sempre dal tipo di lavoro SEO che si deve svolgere.

Per chi fa SEO per clienti potrebbe essere quello di avere di fronte persone consapevoli e che comprendono l’importanza dell’online.

Per chi fa SEO in-house è sicuramente quello di lavorare in un ambiente stimolante e in continua evoluzione.

La condizione migliore è sempre quella di poter fare quello per cui si è più portati e dunque avere ogni giorno lo stimolo e la certezza che si può fare di più.

Le peggiori condizioni sono di certo quelle di dover lavorare senza un interlocutore e a cose di cui nessuno percepisce l’importanza. Se a questo si aggiunge la possibilità di avere anche le mani legate il puzzle si completa.

6.   Quali software utilizzi per fare SEO?

Dipende. A volte nessuno a volte tanti. Sono un ingordo di dati e spesso i software che uso di più me li sviluppo direttamente.

7.   Quali consigli daresti a un SEOFITA? (giovane sulla cattiva strada)

Prima gli chiederei cosa gli piace fare.

Poi gli direi di studiare tanto e capire il perché delle cose.

Fatto questo gli direi di sperimentare l’impossibile e di avere spirito critico. (http://seoblog.giorgiotave.it/pensiero-critico/3722)

In fine di cercare sempre di avere una visione di insieme del progetto.