Cosa significa ottimizzare un sito web per i motori di ricerca

by francesco 5K views0

Ultimo aggiornamento 10 Gennaio 2023

Ultimamente mi accorgo che tanti seofiti o clienti che seguo per consulenza, non hanno chiaro un aspetto centrale della SEO che fa la differenza tra una buona e una pessima ottimizzazione. Parliamone.

Che vuol dire fare SEO?

La domanda che ti pongo oggi ti sembrerà banale, ma mi sono accorto che spesso è proprio su aspetti come questi che ci si perde. Sul blog ho già trattato alcuni di questi argomenti, ma per quanto mi viene detto che Seogarden venga studiato da cima a fondo, mi rendo conto che tanti concetti faticano a entrare. Bene, diciamolo chiaramente una volta per tutte:

“SEO on site” si riferisce alle tecniche di ottimizzazione dei contenuti e della struttura di un sito web per migliorarne la visibilità nei risultati dei motori di ricerca. Ci sono diverse cose che puoi fare per ottimizzare il tuo sito per i motori di ricerca, alcune delle quali includono:

  • Utilizzo di parole chiave appropriate nei titoli, nei meta tag e nel contenuto del sito
  • Creazione di una struttura di link interni logica
  • Utilizzo di una struttura di URL pulita e facile da capire
  • Ottimizzazione delle immagini, utilizzando descrizioni e tag alt appropriati
  • Utilizzo di un formato di testo leggibile e di un design responsive per garantire una buona esperienza utente su dispositivi mobili

Queste sono solo alcune delle cose che puoi fare per ottimizzare il tuo sito per i motori di ricerca. L’ottimizzazione SEO on site è solo una parte del processo complessivo di ottimizzazione del posizionamento sui motori di ricerca, quindi è importante anche considerare l’ottimizzazione off site, come la creazione di link esterni di qualità verso il tuo sito.

Il senso della SEO onsite, non è solamente mettere a posto titoli, meta e intestazioni, non si tratta solo di trovare le parole chiave più adatte e la struttura delle categorie migliore. Fare SEO significa essenzialmente fornire al bot una lettura orientata delle pagine web rispetto al modello di business. Devi dividere bene i contenuti business dagli altri e far capire a Google che questi sono i più importanti rispetto al sito web.

Verifica del crawling

Per analizzare la scansione di un sito web da parte di Google, ci sono diversi strumenti e metodi che puoi utilizzare. Ecco alcuni dei modi più comuni per analizzare la scansione di un sito web da parte di Google:

  1. Google Search Console: questo strumento gratuito di Google ti permette di vedere come i tuoi siti vengono scansionati e indicizzati da Google, nonché di controllare eventuali problemi tecnici. Ti fornirà informazioni sui dati di scansione, come il numero di pagine scansionate, le query di ricerca che hanno portato traffico al tuo sito e i dati di click.
  2. Google Analytics: questo strumento ti permette di analizzare le statistiche delle visite del tuo sito, come il traffico delle fonti, il comportamento degli utenti e le prestazioni delle pagine. Puoi utilizzare queste informazioni per identificare le pagine del tuo sito che ricevono più traffico e le pagine che potrebbero avere problemi tecnici.
  3. Crawling Tools: Ci sono anche alcuni strumenti come GoogleBot Simulator, Sitebulb, ScreamingFrog o lo stesso Semrush che consentono di simulare come un motore di ricerca vede un sito web, analizzando la sua struttura, metadati, velocità, performance e problematiche tecniche.

Con questi strumenti e metodi, puoi ottenere una comprensione dettagliata della scansione del tuo sito web da parte di Google e identificare eventuali problemi che potrebbero influire sulla visibilità del tuo sito nei risultati di ricerca.

Quasi ogni sito web sembra in ordine se lo guardi dall’esterno, ma un occhio al codice può rivelare situazioni scomode da gestire per il bot di Google. In questo senso è Screaming frog (o software simili) a dirci come stano le cose. Fai sempre attenzione agli errori comuni come link rotti, immagini pesanti, percorsi privi di canonical etc., ma fai anche attenzione ai percorsi che vengono seguiti impropriamente, come ad esempio le pagine filtro nei siti e-commerce. In linea di principio puoi verificare la presenza di un’indicizzazione scomposta se trovi una forte discrepanza tra le pagine con output html segnalate da Screaming Frog e quelle riportate in Search Console, alla voce Stato dell’indicizzazione. Ecco, fare SEO significa molto spesso ridurre tale discrepanza.

Struttura a silos

Fare SEO significa conoscere e applicare la logica ipertestuale, al cui centro c’è la struttura detta a silos, vale a dire compartimentata per aree. Se nel tuo sito web ogni pagina è raggiungibile da tutte le altre, Google non riuscirà a cogliere i percorsi univoci che caratterizzano la struttura. A queste condizioni i link interni perdono di significato e il sito diventa un agglomerato di pagine senza capo né coda.

La struttura a silos di un sito web è una tecnica di ottimizzazione SEO che consiste nel organizzare i contenuti del tuo sito in categorie tematiche o “silos”. Ciò significa che i contenuti del tuo sito vengono organizzati in modo da riflettere le categorie principali del tuo sito e come gli argomenti sono correlati tra loro.

Un esempio di struttura a silos potrebbe essere un sito di e-commerce che vende articoli per la casa. La struttura a silos potrebbe includere categorie principali come “cucina”, “bagno”, “soggiorno” e “camera da letto”, con sottocategorie per ognuna di esse, come “elettrodomestici per la cucina”, “mobili per il bagno” e così via.

Un buon modo per capire se il tuo sito web rispetta la struttura a silo è osservare il menu principale. A meno che non parliamo di un e-commerce con migliaia di prodotti (e spesso anche in quei casi avrei da ridire), non ha senso mostrare i sottomenu al passaggio del mouse, perché in questo modo si replicano su tutte le pagine link ad aree lontane tra loro, facendo venir meno il lagame esclusivo tra pagine afferenti lo stesso argomento. Fare SEO significa anche preservare l’esclusività dei percorsi interni.

Elementi di conversione (CTA)

Infine la finalizzazione del sito web. Posto che devi evitare errori e/o appesantimenti inutili della scansione, posto che devi compartimentare le aree del tuo sito web, ricordati di finalizzare ogni pagina del sito con (almeno) una call to action nel body text. Non nel sidebar, nel body text!

Una call to action (CTA) è un elemento visivo o una frase che incoraggia gli utenti a compiere un’azione specifica. Nel contesto del marketing e del design del sito web, una CTA è spesso utilizzata per indurre gli utenti a compiere azioni come acquistare un prodotto, iscriversi a una newsletter, scaricare un contenuto gratuito o contattare un’azienda.

Una CTA deve essere ben visibile, e di solito presente in aree chiave del sito web come la parte superiore o inferiore della pagina, o all’interno del contenuto delle pagine. E’ anche spesso sottolineata con colori vivaci o pulsanti per attirare l’attenzione degli utenti. La CTA deve essere semplice e diretta e il testo deve essere chiaro, conciso e persuasivo.

Un esempio di CTA potrebbe essere un pulsante “Acquista ora” su una pagina di vendita di un prodotto, oppure “Iscriviti alla nostra newsletter” alla fine di un articolo sul blog. Il testo sulla CTA dovrebbe essere specifico e descrivere chiaramente l’azione che si vuole che l’utente compia.

In sintesi, la CTA è un elemento importante del design del sito web e delle strategie di marketing, in quanto incoraggia gli utenti a compiere un’azione specifica e aiuta a convertire gli utenti in clienti.

Lascia perdere se io non uso le CTA, nel mio caso la storia è diversa. Un problema di troppi siti web è che continuano ad affidare la conversione all’area di contatto nel menu principale. È una follia, soprattutto nell’era della navigazione mobile. Tanti utenti che fruiscono i contenuti del tuo blog interno nemmeno si accorgono che il tuo progetto ha un’offerta business. Non la vedono. Se non sei solo un benefattore dell’umanità (e se ti interessa avere una buona SEO) fai muovere gli utenti attraverso le pagine del tuo sito web mediante intestazioni seguite da un pulsante, non solo con i link nel testo. Quelli non li vede più nessuno!

Fare SEO significa un’infinità di altre cose, ma se già queste ti sono chiare puoi far bene.

Occhio.