Ottimizzazione SEO / by - 25 Giugno 2014 20:09
Orientare l’ottimizzazione SEO
Hai messo online il tuo sito web da sei mesi e pur avendo lavorato molto ai contenuti, non vedi buoni posizionamenti su Google? Può dipendere dal fatto che non hai…
L’ottimizzazione di un sito web per i motori di ricerca, da cui SEO, (search engine optimization) è l’insieme delle pratiche on page che determinano la corretta indicizzazione delle pagine del sito in funzione degli obiettivi business e rendono possibile il posizionamento organico di contenuti per parole chiave specifiche.
Poniamo subito l’attenzione sul fatto che una buona SEO rende possibile il posizionamento ma non lo produce da sé, a meno che non ci si muova su parole chiave con volumi di ricerca di media entità, nel qual caso una buona ottimizzazione può essere sufficiente a generare il posizionamento per alcune keywords, altrimenti in casi di grossa competizione occorrerà valutare attività editoriali e di marketing digitale più ampie.
Ottimizzare un sito web per i motori di ricerca significa essenzialmente creare ordini di priorità tra pagine, articoli e documenti aggregati, tali da orientare correttamente il bot e fargli capire quali sono i contenuti più importanti rispetto al nostro modello di business.
La definizione dei livelli di priorità avviene principalmente attraverso l’ottimizzazione della sitemap, il corretto utilizzo degli attributi del meta robots e costruendo una solida struttura di link interni, tutto il resto ha a che vedere con le logiche tassonomiche e le referenze SEO per l’ottimizzazione di pagina.
Prima di ottimizzare un sito web per i motori di ricerca, occorre fermarsi a ragionare sull’impatto potenziale del progetto sul web, in poche parole serve un business model, in cui ad esempio vanno esplicitati tutti i servizi che l’azienda può offrire, il modo in cui può offrirli, il prezzo e le tipologie di clienti cui rivolgersi per singolo servizio.
Sebbene il business model sia un’attività che attiene al marketing più che alla SEO, è indiscutibile che un consulente SEO possa ottenere buone performance solo da un sito web in cui la struttura dei contenuti è organizzata a ragion veduta del/dei modelli di business, quindi diciamo pure che il marketing serve alla SEO.
Una volta stabilito come organizzare categorie di prodotti o servizi con pagine specificamente rivolte a segmenti di pubblico anche diversificati, si procede a individuare:
– le parole chiave principali per tipologia di servizio;
– le secondarie, che servono a intercettare query più specifiche sul servizio;
– le correlate, che definiscono il campo d’interesse allargato del progetto;
– le chiavi laterali, che pur non riguardando il servizio, sono comunque pertinenti con l’argomento e possono intercettare un traffico di utenti molto elevato.
Gli strumenti utili a individuare le keyword sono diversi. Si va dai Keyword Tools a Google trends, che sono senza dubbio le piattaforme gratuite più utilizzate, oppure si possono utilizzare i software di monitoraggio e analisi proprietari come Open site explorer di MOZ o il Site explorer di Majestic SEO, o per avere un quadro assolutamente completo ed esaustivo delle tendenze correlate si può fare un’analisi SEO netnografica attraverso strumenti come Tweetreach.
Il sito web si ottimizza pertanto sul concetto di long tail o coda lunga, per un numero molto vasto di parole chiave, sulle quali si andrà in seguito a lavorare per ilposizionamento organico.
Per ottimizzare un sito web, una volta definita l’alberatura dei contenuti occorre scrivere contenuti che gli altri utenti abbiano davvero interesse di consultare, linkare e condividere. Questo lo dicono tutti per il semplice fatto che è vero.
L’ottimizzazione del singolo contenuto avviene inserendo le parole chiave coerentemente con l’argomento di cui si scrive:
– nel titolo della pagina (tag title)
– nelle intestazioni (tag h1, h2) ecc.
– nell’alt text delle immagini
– nella url
– nel meta description
– NELL’INTERO CORPO DEL CONTENUTO, dal momento che Google attribuisce valore praticamente a tutto il testo che vede.
I microformati, com tutti i tipi di dati strutturati sono codici che consentono di ridurre l’incertezza che Google può riscontrare all’atto di classificare le pagine del tuo sito web. La corretta implementazione dei dati strutturati può consentire di visualizzare informazioni aggiuntive utili nello snippet (risultato visualizzato in serp) come:
– Fotografia in evidenza
– Numero di condivisioni dell’articolo
– Recensioni
– Prodotti correlati
– Posizione geografica
Quando uno snippet si presenta arricchito da uno o più di questi elementi, si chiama rich snippet e il suo potere di catturare l’attenzione (il click) in serp è notevolmente più elevato rispetto a quello dei normali risultati di ricerca, anche meglio posizionati, che però non presentano accorgimenti di questo tipo.
L’ottimizzazione di un sito web è un’attività che se sviluppata come si deve, può essere fatta una volta sola, tenendo conto di tutto il lavoro menzionato, con un costo medio di 700 euro.
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Ottimizzazione SEO / by - 25 Giugno 2014 20:09
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