Intervista SEO Roberto Mazzanti

by francesco 2.3K views0

Ultimo aggiornamento 5 Dicembre 2018

mazza il pirata
mazza il pirata

Mazza il Pirata è il SEO “bastardo”, quello a cui interessa conoscere Google essenzialmente per manipolarlo, dimostrare che si tratta solo di un software che devi imparare a fregare. Per dirla tutta, veniamo da due mondi diversi e lontani, ciononostante ho piacere di presentarvi il suo punto di vista sulla SEO, perché questo mestiere è fatto in molta parte da SEO black hat come Roberto. Interessanti le sue riflessioni sulla semantica. Spero di discuterne con lui un giorno a patto che legga prima cosa scrivo sull’argomento. Intanto auguro a tutti voi buona settimana e buona lettura.

 

1) In che anno hai cominciato e soprattutto perché? (puoi ancora smettere)

uhm… diciamo dal 2009 più o meno, cioè da quando ho cominciato a lavorare dopo l’università nelle tipiche multinazionali tritacarne. La mia ricostruzione è più o meno questa: credo che mi stessi già annoiando ancora prima di cominciare ed il mio cervello ha preso a lavorare per uscirne al più presto hehehe. Alla fine ci ho messo 5/6 anni, ma ne sono fuori. Il lavoro d’ufficio non lo auguro a nessuno (fare il manovale da ben altre soddisfazioni visto che costruisci qualcosa che puoi vedere e toccare): è la morte della personalità e della fantasia, dopo qualche tempo, rinunci a tutti i sogni che avevi qualche anno prima, quando pensavi di poter fare grandi cose. Dalle 8 alle 18 in ufficio. Grandi cose!!!! 🙁

2) Come hai imparato a fare SEO?

Una penalizzazione al giorno toglie il medico di torno diceva qualcuno. Prendendo decine di penalizzazioni e ban da Google, dai networks d’affiliazione, da Facebook, dai siti di hosting gratuito, etc… Non c’è niente di meglio di un bel ban per sapere cosa fare la prossima volta per non farsi scoprire, per sapere i tempi che impieganoqueste società per rendersi conto di quello che stai facendo, per sapere come “scusarsi” per farsi riammettere, etc… Mi piace stare sul bordo perchè mi piace il rischio. Ho una preparazione tecnica poi, sono ingegnere informatico, cosa che mi permette di sfruttare anche alcuni trucchetti su server, cookie e sessioni che aiutano in determinate campagne. Ovviamente c’è poi la SEO “normale” fatta cioè di contenuti, ottimizzazione interna ed esterna, pianificazione, etc… che non è (se ci pensi bene) nient’altro che l’applicazione del buon senso.

3) Cosa faresti a Matt Cutts (o chi per egli) se vi trovaste di notte da soli in un vicolo buio e senza telecamere?

Questa è la mia domanda (non posso sbagliare la risposta o perdo la metà dei miei utenti fidati hehehe). Abbastanza facile comunque: gli chiederei perché non la smette di far credere a mezzo mondo che Google sia una specie di Dio che sa tutto di tutti (e che sa interpretare tutto)? Google è un’intelligenza artificiale (ho potuto studiare un po’ di questi argomenti all’università) che deve risolvere un problema irrisolvibile date le variabili che ci sono. Si può approssimare sempre di più (ma allo stesso tempo gli articoli automatici che posso creare con un tool saranno sempre più perfetti, quindi non cambierà niente). Molto spesso me la rido quando leggo certe cose, tante paure, il mito che “Google sa capire la semantica di un testo”… se capisce la semantica, allora perché se cerchi “coniglio nano testa di leone comportamento” c’è un articolo di viveredirete in prima pagina da 1 anno quasi? Un articolo che ho tradotto dall’inglese pari pari da wikipedia con il traduttore di Google che parla del big bang? Nell’articolo ho sostituito la parola “big bang” con “coniglio nano testa di leone comportamento” ed ho aggiunto qualche like su facebook automaticamente. Il testo parla dell’interessantissimo modello cosmologico del coniglio nano… “La semantica”.. si si… La verità è che le uniche penalizzazioni inevitabili sono quelle manuali. Una persona non se la beve la storia del modello cosmologico del coniglio nano 😀

4) Quali SEO italiani ti hanno ispirato? In base a cosa li giudichi?

Non conosco praticamente nessun SEO italiano visto che vivo in Spagna da 10 anni. Molto spesso sul mio blog ho detto che non ho trovato quasi nessuna informazione interessante nel mondo del blogging in italiano. Credo che ci sia una sorta di differenza culturale che porta le persone che “sanno” a non voler diffondere la propria conoscenza. In Spagna non è così e ci sono decine di blog che dicono le cose come sono, senza tanti giri di parole (e senza tanti termini presi dall’inglese che fanno figo ed aggiungono uno zero al preventivo, ma che a me fanno venire l’orticaria). Se devo comunque dire una persona che mi ha aperto gli occhi (e che non sia uno dei soliti SEO americani o inglesi), dico Michael Freeman. Michael era il direttore dell’online marketing quando io ero analista programmatore di Mecalux (terza impresa a livello mondiale di soluzioni di stoccaggio e di cui ho messo online i siti in cinese e in arabo) qui a Barcellona. Cosa dire di lui? Un genio. Californiano, a Barcellona per amore, è un piccolo Steve Jobs dell’online marketing. Prima di Mecalux si è occupato della SEO anche per Walt Disney ed ha sempre delle idee “particolari”, completamente diverse dalle idee “del mucchio”. Avere la possibilità di lavorare con una persona così, ti fa salire di livello senza neanche accorgertene perché non ti insegna le cose, ti fa vedere ciò che gli altri non vedono.

5) Cos’è veramente la SEO?

Tempismo, fortuna, audacia, determinazione e, cosa più importante di tutte: fantasia. La SEO è come l’industria automobilistica. Puoi costruire un’utilitaria senza un’anima, grigia, che tutti possono copiare: per farlo basta seguire le regole, e la macchina funzionerà, non ci sono dubbi. Se no puoi usare la fantasia e creare qualcosa di diverso, un’automobile unica che riscrive le regole, e che supera le utilitarie reinterpretandole a suo modo. Non ho lasciato la programmazione per fare qualcosa di noioso e ripetitivo: in ogni progetto cerco sempre il punto debole per approfittarne a mio favore così come nella strategia che disegno c’è sempre un pizzico di furbizia per superare gli avversari di turno.

6) Quali software utilizzi per fare SEO?

Faccio prima a dire cosa non uso. Non uso Majestic . Non uso molto MOZ. Ho provato (e sto provando) decine di tools tutte le settimane con lo scopo di automatizzare il più possibile le cose. Alla fine l’obiettivo deve essere quello di lavorare di meno e guadagnare di più no?

7) Quali consigli daresti a un SEOFITA? (giovane sulla cattiva strada)

Darò dei consigli pratici (che sono quelli che contano alla fine). – Se non hai un capitale iniziale, non comprare domini e hosting, fai le prove con accounts gratuiti. Quando avrai capito un po’ di cose, sarà il momento dei domini. – Molte volte c’è un’alternativa gratuita ad un tool a pagamento: cercala. -Adsense è lentissimo nel generare degli introiti. Se cominci il tuo primo sito, e pensi di monetizzarlo con Adsense, sappi che nel 99% dei casi smetterai perchè non ci si guadagna quasi niente per molto tempo. Verifica sempre se puoi monetizzare con delle affiliazioni (o vendendo qualcosa di tuo). – NON cominciare il tipico sito di news tecnologiche -> è stressante (devi scrivere tutti i giorni), imposizionabile e ci sono dei concorrenti che hanno una redazione intera che scrive gli articoli. – NO, non ti penalizzeranno se hai fatto un backlink verso il tuo sito. Neanche se ne hai fatti la incredibile e scandalosa quantità di 10! (l’ho messo perchè muoio dalle risate quando leggo certi commenti sui forum o sui gruppi di SEO del tipo “ma se metto un link nella sidebar di un mio sito, mi penalizzano?”. Google ha qualcosa di meglio da fare che stare a guardare il tuo link malandrino!!!! – E per concludere: ridi, e se ti penalizzano ridi ancora di più perché significa che per un certo tempo glielo hai messo in quel posto a Google e a tutti i tuoi concorrenti hehehe. Poi mandi la richiesta di perdono dicendo che non lo farai più ed amici come prima… Uomo avvisato…