SEO Spam, Quando Funziona?

by francesco 2.7K views1

Ultimo aggiornamento 2 Agosto 2021

Proprio ieri ho letto un articolo sul solito ottimo Tagliablog che riporta il solito ottimo articolo del solito ottimo blog americano su cui si parla di quali sono le pratiche di link building che funzionano meglio o peggio. Aggiungerei un paio di osservazioni…

La link building è la pratica attraverso cui un link builder crea atrificialmente link in ingresso a un sito web che sta seguendo in ottica di posizionamento organico. Quando la link building è fatta bene i link sembrano naturali. Dal momento che Google penalizza i link creati allo scopo di fare posizionamento, tutta la link building è formalmente un attività scorretta a patto che Google appunto si accorga che è link building. 

Link building evidente = spam link

La link building evidente è quella il cui schema è riconoscibile, non tanto perché viene prodotta attraverso articoli su siti web ad hoc (cioè, anche un po’ per quello), quanto perché viene spesso praticata commettendo due errori: 

1) Si utilizzano sempre gli stessi anchor text

2) Si punta sempre alla stessa pagina del sito (la home)

Questo è il classico caso in cui Google riconoscendo lo schema di link in ingresso può facilmente attivare contromisure e penalizzare il sito web che pure ne aveva beneficiato in un primo tempo.

Ma lo spam link, viene sempre penalizzato?

Questa è una domanda che tutti noi ci facciamo spesso, tant’è che la comminuti dei Fatti su facebook ne discute di frequente. Mi sono fatto un’idea in tal proposito:

Lo spam link a scopo di posizionamento può funzionare anche molto bene ma non andrebbe mai prodotto, perché il giorno che cominci a muoverti così, ti stai esponendo alle contromisure di Google (domani o fra due anni). Tuttavia, mentre su alcune serp tali contromisure vengono attivate molto velocemente, su altre sembra che Google chiuda un occhio e lasci correre. 

Su quali serp lo spam è più penalizzato?

Le serp dove Google è maggiormente attento allo spam, sono quelle più istituzionali, quelle cioè dove non può permettersi di tollerare porcherie. Per intenderci, parliamo di serp sulle quali i primi risultati godono di un riconoscimento accademico, legale o sociale di tipo esteso. Parliamo di aziende che vendono prodotti o servizi sui quali non è accettabile trovare risultati che si trovino posizionati per via di spam link. I siti sulle serp dove Google non può permettersi di tollerare lo spam sono credibili, perché spesso sono valutati tali daiquality raters: parliamo ad esempio di salute, ambiente, università, area sociale, politica, ingegneria, servizi di tutela ecc.. Su queste serp, Google non può permettersi di sbagliare.

Dove invece lo spam è consentito?

Premettendo che in generale sarebbe meglio non farne uso, le serp dove invece lo spam “funziona” sono in linea generale quelle in cuitutti si muovono così. Laddove tutti i siti più importanti in un segmento fanno a gara per superarsi a vicenda facendo spam, Google non può che prendere atto di trovarsi in una spam serp, in cui le regole del gioco sono quelle. Non potendo penalizzare tutti, fa buon viso a cattivo gioco. Parliamo di siti web spesso poco interessati da discorsi sulla qualità o sulla credibilità, come quelli legati alla pornografia, siti di escort, finanziamenti, viagra, ecc..

Il principio generale, riassumendo in estrema sintesi, è che laddove tutti fanno spam è meno rischioso farlo, dove solo alcuni fanno spam, o nessuno, la cosa è più pericolosa.

E in fondo al barile c’è anche chi fa il nostro mestiere

Molto spesso chi si occupa di SEO o di web marketing in generale, fa spam su se stesso per posizionarsi. Considerando che tra noi SEO è una pratica diffusa e che non esiste un organo istituzionale come una certificazione accademica, ministeriale o un albo di qualche tipo, chi fa il mio mestiere è ancora abbastanza poco credibile da permettersi di spammarsi su Google con una discreta disinvoltura… senza fare troppo lo sporcaccione però, che non si sa mai. 😛