L’enigma del traduttore

by francesco 3.4K views2

Ultimo aggiornamento 20 Luglio 2022

Cosa capisce davvero Google di ciò che scriviamo? Ho trattato quest’argomento nel mio Manuale di SEO Gardening, ma rispetto a quello che ho scritto un anno fa ci sono degli sviluppi, eccoli.

Chiunque si interessi dei meccanismi di comprensione del testo lato macchina, sa bene che tanto Google quanto una persona in carne ed ossa riescono a comprendere il senso di un testo, ma con certe differenze. Mentre gli esseri umani comprendono per associazione e per interpretazione, le macchine comprendono solo per associazione di termini, in modo quindi limitato rispetto a noi che invece siamo in grado di decifrare e contestualizzare le metafore, le figure retoriche, le espressioni idiomatiche e così via, per non parlare della nostra capacità di leggere l’ironia e il sarcasmo nel tone of voice di chi scrive, cosa che probabilmente alle macchine riuscirà difficile per parecchio tempo.

Come capire se Google ci capisce?

Nel gennaio di quest’anno (2015) ho pubblicato il Manuale di SEO Gardening, in cui faccio alcune considerazioni sul traduttore di Google, scrivendone come di uno strumento utile per farci un’idea  (sia chiaro, non per avere la certezza) di cosa Google riesce a capire senza problemi e cosa no. Durante il mio corso SEO suggerisco sempre di fare due cose, la prima è prendere un qualunque testo dal sito di Azanzulla e inserirlo nel traduttore italiano/inglese, la seconda è addestrarsi a scrivere in italiano sul traduttore finché non si raggiunge una traduzione in lingua inglese similmente pulita. Il linguaggio scritto di Aranzulla è infatti scevro da qualunque forma possa rendere difficile la comprensione per Google, è del tutto denotativo, magari a tratti noioso, ma certamente comprensibile da un software che comprende solo associando termini

Non è che Google non riesce a determinare il senso di un documento scritto con toni più poetici e connotativi, però una cosa è capire il senso, altra cosa è capire tutto quello che c’è scritto. Finisce che ti posizioni meglio, che la tua SEO diventa più forte, per dire.

Al via la ____ edizione della…

Se fin qui ti ho parlato di alcune cose presenti sul mio libro, adesso ti faccio un update importante che riguarda il test di comprensione per il quale inserii nel traduttore la frase:

“al via la seconda edizione della mostra biennale di venezia”

nel 2014, cioè mentre scrivevo il libro, la frase veniva tradotta così:

“to the second edition of the biennial exhibition of venice

Cambiando “al via” con “comincia”, Google capiva che parlavo della Biennale di Venezia e restituiva questa traduzione:

“begins the second edition of the Venice Biennale

Cos’è successo nel frattempo?

Se ora vai sul traduttore di Google e scrivi esattamente la frase di sopra partendo da “al via”, la traduzione è corretta:

“at the start the second edition of the Venice Biennale”

Si tratta senza dubbio della miglior traduzione tanto per l’intera frase, quanto per l’espressione “al via”, che solo un anno fa Google non capiva. Fantastico, Google è la macchina che apprende, intelligenza artificiale fino ai limiti estremi del cosmo, gioia e tripudio!!!

Invece no

È sufficiente far tradurre “terza” edizione invece che “seconda”, per avere questo risultato.

“the third edition of the biennial exhibition of Venice”

Cos’è successo?

Pensa a tutte le persone che hanno letto il mio libro e sono andate a verificare sul traduttore inserendo la stringa esatta della prova che ho pubblicato. È probabile che tanti abbiano segnalato a Google la traduzione corretta e che Google ne abbia preso atto. A quanto pare però ne ha preso atto solo limitatamente alla stringa esatta, ma basta cambiare seconda con terza per tornare al punto di partenza, anzi, in realtà è ancora peggio di prima.

Conclusioni

Premettendo che una cosa è il progetto Google Translate e un’altra è il motore di ricerca, quindi non è che quello che capisce uno, lo capisce per forza anche l’altro, Google migliora giorno dopo giorno, ma servirà ancora molto tempo perché comprenda veramente quello che scriviamo, voglio dire TUTTO quello che scriviamo. Per questo motivo e a ragion veduta di queste osservazioni, ti invito a mantenere quanto più pulito possibile il tuo stile di scrittura, soprattutto nella prima parte del testo. Puoi certamente scegliere la via del compromesso, anche per far venire fuori la tua personalità… almeno però mi interessa che ti sia chiaro quali possono essere le conseguenze rispetto alla comprensione algoritmica del tuo testo un po’ “brillante”.